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Cronaca

Intercettati al big match con la lama nascosta nella bandiera

La Digos di Padova l'8 gennaio ha bloccato un minorenne con un pugnale occultato in una bandiera del Mantova. Nei guai sono finiti anche suo padre e un amico che erano con lui. Per il terzetto è scattato anche il Daspo

Ieri 11 gennaio i poliziotti della Digos della Questura di Padova hanno notificato a tre tifosi mantovani, rispettivamente di anni 51, 43 e 17 il provvedimento di Daspo disposto dal questore della provincia di Padova  Marco Odorisio, della durata di 5 anni e 3 anni, per l’episodio verificatosi lunedì 8 gennaio in occasione dell’incontro di calcio valevole per il campionato di Lega Pro, tra il Padova e il Mantova 1911, quando i tre tifosi ospiti hanno tentato di accedere all’impianto sportivo con un pugnale occultato nell’asta di una bandiera.

I controlli

Nel corso dei controlli effettuati durante le fasi di accesso nel settore Curva Nord degli oltre 1.200 sostenitori mantovani, i poliziotti della Questura e gli stewards impegnati nelle operazioni di filtraggio, durante il controllo su un ragazzino in possesso di una bandiera con asta, accompagnato da un adulto, hanno scoperto come all’interno  vi fosse la presenza di un pugnale occultato nell’asta, arma bianca che si estraeva svitandola dalla base del sostegno del vessillo mantovano, arma della lunghezza di 23 centimetri con una lama a doppio filo della lunghezza di 9 centimetri. Il ragazzo, 17enne, è stato prontamente fermato e identificato così come il 51enne che, al momento del controllo, era in sua compagnia e il padre del giovane, 43enne il quale aveva poco prima fatto accesso all’interno dello stadio. Personale della Digos si è immediatamente attivato al fine di effettuare ogni necessario accertamento, riscontrando come il terzetto fosse giunto da Mantova a bordo di uno dei pullman della tifoseria organizzata. Al termine degli accertamenti, tutti e tre i tifosi mantovani sono stati denunciati in stato di libertà, il 17enne alla Procura della Repubblica presso il tribunale per i Minorenni di Venezia per il porto dell’arma, un pugnale della lunghezza di 23 centimetri con lama a doppio taglio di 9 centimetri il cui manico termina con un tappo che si avvita all’asta della bandiera rimanendo completamente​ occultato al suo interno. Denunciati invece alla Procura della Repubblica di Padova, il 51enne, che a lui si accompagnava, per favoreggiamento personale, ed il padre del ragazzo, per aver omesso di vigilare sulla condotta tenuta dal figlio minore in occasione della partita di calcio ed in particolare durante l’accesso allo stadio, entrando prima di lui senza attendere che il figlio superasse i controlli al pre-filtraggio.

Daspo

Il questore ha immediatamente attivato tutti gli accertamenti del caso, a cura della Digos e della Divisione Anticrimine giungendo a firmare il Daspo per tutti e tre gli indagati. Si è ritenuto, infatti, che il tentativo di introdurre all’interno dell’impianto sportivo un’arma bianca tipo pugnale che, per le sue caratteristiche è idonea a produrre conseguenze potenzialmente gravi e lesive nei confronti dell’incolumità delle persone, soprattutto se utilizzata in un contesto di accesa rivalità delle tifoserie del Mantova e del Padova, anche in considerazione dei precedenti episodi di violenza in altri incontri disputati dalle due squadre, è da ritenersi particolarmente pregiudizievole per la sicurezza e l’ordine pubblico. Il provvedimento che, nella serata di ieri, è stato notificato ai tre mantovani, è stato adottato vista l’oggettiva gravità del fatto e la necessità ed urgenza di impedire la reiterazione di comportamenti analoghi in occasione o a causa di manifestazioni sportive che si svolgono anche più volte nell’arco della settimana. La durata del divieto di accesso ai luoghi ove si svolgono le manifestazioni sportive, commisurata all’entità dell’episodio nel suo complesso, alla pericolosità per l’ordine e la sicurezza pubblica dell’autore, nonché ad elementi soggettivi desunti dal grado di coinvolgimento del suo destinatario, è stata disposta per 3 anni nei confronti del 17enne e per 5 anni nei confronti dei due adulti e vieta l’accesso ai luoghi dove si svolgono incontri di calcio di qualsiasi società sportiva, serie 
e categoria.

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