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Cronaca

Atti persecutori alla ex moglie: in manette un quarantaduenne

E' successo ieri 18 marzo all'Arcella. La vittima ha chiamato il 112 riferendo che l'uomo la stava seguendo e aveva paura delle conseguenze. I carabinieri sono intervenuti prontamente arrestandolo. Aveva già provvedimenti restrittivi a carico

Violenza fisica e psicologica sulle donne, ennesimo caso scoppiato ieri 18 marzo all'Arcella. I carabinieri hanno messo in salvo una donna che ha chiesto aiuto al 112 e hanno arrestato il suo ex marito, un marocchino di 42 anni già noto alle forze dell'ordine. L'uomo al termine delle formalità di rito è stato associato alla casa circondariale Due Palazzi di Padova e posto a disposizione dell'autorità giudiziaria. Deve rispondere per l'accusa di atti persecutori. La sua ex compagna, sotto choc, ma illesa, ora potrà finalmente tentare di ricostruirsi una vita il più possibile normale, senza la paura di trovarsi di fronte l'uomo. 

Cosa è successo

I carabinieri della  sezione Radiomobile della Compagnia di Padova hanno arrestato in flagranza di reato per atti persecutori, un 42enne marocchino, già noto alle forze dell’ordine. I fatti si sono verificati nel corso del pomeriggio di lunedì nel quartiere Arcella, quando è giunta alla linea 112 una richiesta d’intervento da parte di una donna che ha segnalato di essere pedinata dal suo ex marito. L’equipaggio prontamente intervenuto sul luogo dell'emergenza, ha rintracciato il nordafricano segnalato dalla vittima che nel frattempo si è nascosto dietro una siepe. Da successivi accertamenti è emero che allo stesso era già stato imposto l’allontanamento dalla casa familiare lo scorso novembre dal tribunale di Padova, e notificato un ammonimento emesso lo scorso 5 marzo dal questore di Padova. L’uomo dichiarato in arresto è stato associato presso la Casa Circondariale di Padova e dovrà rispondere all’autorità giudiziaria dei fatti contestati. 

L'appello

I carabinieri del comando provinciale ancora una volta hanno voluto lanciare un appello alla popolazione femminile, affinchè alla prima avvisaglia di violenza, non solo fisica, ma anche verbale, al primo segnale di pericolo o comportamento lesivo posto in essere da un uomo nei loro confronti, non perdano tempo e si rivolgano subito alle forze di polizia per segnalare le criticità. Un tempestivo intervento di personale specializzato in materia può risultare decisivo a salvare situazioni delicate. 

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