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Cronaca

Truffatore sedicenne sottrae 50mila euro di preziosi ad un'anziana

L'indagine lampo della Squadra mobile di Padova, in collaborazione con la Polfer di Roma ha consentito di rintracciare ieri 27 marzo il baby malvivente e di restituire alla pensionata di 84 anni di Padova l'intera refurtiva

Per l'ennesima volta qualcuno ha deciso di prendersi gioco di un anziano, ma l'attività investigativa posta in essere dagli investigatori della Questura di Padova ha consentito di bloccare il sospettato e di restituire la refurtiva alla legittima proprietaria. La Polizia di Stato di Padova ieri 27 marzo ha denunciato un ragazzo di 16 anni per truffa ai danni di anziani. I poliziotti  della  Squadra  Mobile  lo hanno  individuato  dopo un’indagine lampo e segnalato ai colleghi della Polizia Ferroviaria di Roma, che 
intervenuti tempestivamente lo hanno sorpreso e fermato a bordo del treno, quando ormai era sicuro di averla fatta franca. Con sé aveva ancora l’intero bottino. Stiamo parlando di 50mila euro di oggetti in oro e preziosi, oltre a carte di pagamento, che l'indagato è riuscito a farsi consegnare da una vittima di 84 anni residente a Padova, recandosi a casa sua e fingendo di essere stato incaricato da un fantomatico avvocato di ricevere la cauzione necessaria ad evitare la galera al figlio, falsamente accusato di aver provocato un incidente. Una tecnica che purtroppo continua a funzionare ed a provocare vittime tra anziani spesso soli ed indifesi.

La vicenda

Come nel caso dell’84enne,  trovatasi da sola a casa poichè il marito, di appena un anno più grande, è ricoverato in ospedale da qualche giorno. A seguito della chiamata al 113 fatta dall’anziana donna, una volante della Questura di Padova l’ha raggiunta nella sua abitazione e la stessa ha riferito ai poliziotti di aver consegnato tutti gli oggetti preziosi custoditi in casa ad un falso avvocato presentatosi sulla soglia di casa dopo che una telefonata di un sedicente carabiniere l’aveva informata che il figlio 
era trattenuto in caserma per aver causato un incidente stradale ed aver ferito un bambino. Avrebbe per questo rischiato il carcere se qualche suo familiare non avesse pagato una cauzione di diverse migliaia di euro. 

L'indagine lampo

Gli agenti hanno subito allertato i colleghi della Squadra Mobile, che sulla base dell’ormai maturata esperienza, conoscendo la maniera in cui agiscono i truffatori, hanno visionato le immagini delle telecamere della stazione ferroviaria e sono riusciti in poche ore ad individuare un giovane corrispondente alla descrizione fornita dall’anziana. Quest’ultimo, in un orario di poco successivo alla truffa andata a segno, ha acquistato presso la biglietteria self-service il titolo di viaggio per la tratta Padova-Napoli, salendo sul primo treno utile. Grazie alla pronta e fattiva collaborazione dei colleghi del Compartimento Polfer Lazio, sottosezione Polizia Ferroviaria di Roma Tiburtina e squadra di Polizia giudiziaria, cui i​ poliziotti della Squadra Mobile patavina hanno girato i fotogrammi del sospettato, il giovane è stato bloccato quando ormai era arrivato a Roma. Con sé aveva l’intera refurtiva, interamente riconosciuta dalla vittima, compresi i documenti e le carte di pagamento del marito della stessa. Il giovane sedicenne aveva già precedenti per reati contro il patrimonio. Non si tratta dell'unico risultato frutto della collaborazione tra i poliziotti della Squadra Mobile di Padova e quelli della Polizia Ferroviaria di Roma. Sono infatti quattro le persone arrestate dalla Polfer della  Capitale  negli  ultimi  mesi. Si tratta di un pendolarismo criminale sempre più sofisticato anche sotto il profilo della conoscenza delle norme. Negli ultimi episodi, infatti, vengono ingaggiati  minorenni che non possono essere imputati del reato di estorsione e per i quali l’arresto per truffa non è previsto. Un’attività vile messa a segno anche da giovani senza rispetto alcuno per le categorie fragili degli anziani. D’altra parte è di nove unità il numero di truffatori arrestati dalla Squadra Mobile di Padova nel giro di meno di un anno, altri 16 sono quelli individuati e denunciati alle Procure della Repubblica (due dei quali anche loro minori, appena 15enni), tutti accusati di truffa del falso incidente.

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