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Cronaca

Profughi nell'ex caserma, Bitonci "Non siamo provincia dell'impero"

Mercoledì mattina il prefetto di Venezia Domenico Cuttaia ha presentato il piano di accoglienza in Veneto per i nuovi immigrati in arrivo nelle prossime ore. Il sindaco di Padova: "Non ci pieghiamo agli ordini"

Anche due caserme di Padova accoglieranno i 200 nuovi profughi in arrivo nella regione Veneto nelle prossime 48 ore. L'annuncio è stato dato mercoledì in mattinata dal prefetto di Venezia, Domenico Cuttaia, durante il tavolo sull'immigrazione a Ca' Corner. Ai margini del vertice, lo stesso prefetto si era detto contrariato in merito all'impiego della caserma padovana Romagnoli "perché è all'interno della città". ll Comune, nella persona dell'assessore al Sociale, Alessandra Brunetti, aveva espresso a sua volta un secco "no" alla soluzione. A rincarare la dose, il sindaco Massimo Bitonci, con un attacco diretto al prefetto veneziano: "Non siamo una provincia dell'impero". 

BITONCI CONTRO PREFETTO. Bitonci non ci sta: "L'atteggiamento del prefetto di Venezia è irrispettoso della dignità delle istituzioni cittadine - dichiara il primo cittadino - non accettiamo di doverci piegare agli ordini, pena il rischio di un'invasione disordinata di extracomunitari - e ribadisce - no all'uso dell'ex caserma Romagnoli come hub veneto di riferimento per i richiedenti asilo."

BASTA PROFUGHI. Stop alla politica sull'immigrazione praticata dai suoi predecessori: "I nostri concittadini patiscono ogni giorno gli effetti di politiche sull'immigrazione che sono sbagliate - sottolinea Bitonci - la precedente amministrazione ha già impegnato troppe risorse per progetti di integrazione e sostegno agli immigrati: 400mila euro per lo Sprar e più di 600mila euro, da inizio anno, per i minori stranieri non accompagnati. Per questo non siamo disposti ad incrementare il numero di ospiti a fronte di centinaia di padovani che, quotidianamente, si rivolgono agli uffici del Comune per chiedere una casa, un lavoro o un aiuto anche solo temporaneo. Siamo pronti ad azioni plateali - conclude - porteremo in piazza i padovani disoccupati, gli esodati, gli anziani con la pensione minima e tutti gli esclusi da uno Stato che dimentica i propri figli e i propri padri".

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