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Cronaca Vigonza

Ritrovato il corpo nel Brenta, finisce la speranza di ritrovare Ivan vivo

Alle 17 e 30 di oggi, lunedì 23 ottobre, è stato rinvenuto senza vita il corpo di Ivan Yablonska, il ragazzo di 16 anni ucraino di cui si erano perse le tracce dallo scorso venerdì pomeriggio

Alle 17 e 30 di oggi, lunedì 23 ottobre, è stato rinvenuto senza vita il corpo di Ivan Yablonska, il ragazzo di 16 anni ucraino di cui si erano perse le tracce dallo scorso venerdì pomeriggio alle 4. E' stato ritovato sotto il Ponte Brenta, in acqua, all'altezza del Comune di Vigonza. Il corpo è stato trovato dai vigili del fuoco che stavano scandagliando il fiume a quell'altezza. Era a una certa profondità. Insieme ai vigili del fuoco, impegnati nelle ricerche anche i carabinieri. 

Ivan viveva in Italia con la sorella Oksana. Orfani di padre, la loro mamma si trova in Ucraina. Era stato mandato qui un paio di mesi fa, per stare dalla sorella, lontano dalla guerra. Ivan non conosceva ancora bene l'italiano, infatti lo hanno descritto come un ragazzino che aveva sempre lo smartphone in mano, per tradurre con le app i discorsi che sentiva, le cose che gli venivano dette. L'ultima volta che le telecamere lo hanno ripreso era vicino alla ferrovia, in una strada di servizio. Poi scompare e lì si perde anche il segnale del telefono. Non si può sapere se spento volontariamente o se invece si fosse scaricato. Non aveva con sé molti soldi dietro, la sorella gli dava giusto quelli che gli servivano per la giornata. Stamattina molto presto erano riprese le ricerche lungo il fiume ma non era ancora emerso nulla, fino al drammatico ritrovamento di questa sera.

Non è dato sapere se Ivan sia scivolato involontariamente o se abbia compiuto un gesto autolesionista di proposito. Al momento è inutile fare congetture di alcun tipo perché gli elementi a disposizione non sono abbastanza per avere un quadro completo. Servirà aspettare gli esami a cui sarà sottoposto il corpo, che è stato portato nei laboratori di Medicina Legale a Padova. Rimane invece lo sconcerto per la morte di un ragazzo giovanissimo, in Italia per sfuggire dai pericoli e dagli orrori della guerra, che ha terminato la sua vita nelle fredde acque del fiume Brenta. 

Ha così commentato il primo cittadino di Vigonza, il sindaco Gianmaria Boscaro: «Questa notizia ci lascia attoniti, abbiamo sperato fino all’ultimo che il ragazzo si fosse semplicemente allontanato e non si arrivasse a questo tragico epilogo. In questo momento di cordoglio il nostro pensiero va alla famiglia e ai cari sia qui che in Ucraina. Ringrazio anche i soccorritori che da giorni si sono prodigati per cercarlo. Ora non ci resta che ricordarlo con una preghiera». Il sindaco ha fatto notare come il sistema di videosorveglianza sia stato utile al ritrovamento, anche se l'esito non è stato quello che tutti auspicavano: «Le nostre telecamere l’hanno inquadrato mentre si dirigeva lungo il fiume, ed è questo che ha portato i soccorritori nella direzione giusta. Rimane chiaramente il rammarico per l'esito delle ricerche», ha detto il sindaco di Vigonza. 

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