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Cronaca Rubano / Via della Provvidenza

Spacciava nel parcheggio sotterraneo del megastore: arrestato

Tra il 3 e il 4 gennaio gli investigatori della Squadra mobile hanno esteso l'attività di contrasto alla vendita di sostanze stupefacenti anche a Rubano e Cadoneghe. Arresti e denunce

Si allarga il raggio di intervento dei poliziotti della Squadra Mobile impegnati nel contrasto alla criminalità di strada, con nuovi arresti, denunce ed espulsioni anche nei comuni della cintura urbana. L'attività si è svolta tra il 3 e il 4 gennaio e ha portato ad importanti risultati investigativi.

Il pusher del megastore

A Rubano gli agenti in borghese sono intervenuti all’interno del parcheggio interrato del centro commerciale di via della Provvidenza, dove hanno prima pedinato e poi osservato un 41enne tunisino a loro noto per i suoi precedenti per stupefacenti e reati contro la persona effettuare un veloce scambio con un 58enne di Rubano. All’atto del controllo, quest’ultimo ha consegnato ai poliziotti la dose di cocaina poco prima ricevuta dallo straniero dietro il pagamento di 30 euro. Sottoposto a perquisizione, il tunisino è stato trovato in possesso di altre due dosi della stessa droga e della somma di 225 euro. Sostanza stupefacente e denaro sono stati sottoposti a sequestro. Accompagnato in Questura in stato di arresto e terminate le procedure di identificazione, al 41enne è stato notificato il rigetto dell’istanza di rilascio del permesso. Condotto poi davanti al giudice per l’udienza di convalida e contestuale giudizio, gli è stata applicata su richiesta della Procura della Repubblica la misura cautelare del divieto di dimora nella provincia di Padova.

Spaccio a Cadoneghe

Un altro arresto è stato messo a segno dalla Polizia a Cadoneghe. Appresa la notizia di una probabile attività di spaccio ad opera di un soggetto straniero in un’area di parcheggio adiacente un’abitazione di via Bordin, i poliziotti della Squadra Mobile hanno predisposto un servizio di osservazione, così individuando il sospettato e l’appartamento all’interno del quale lo stesso aveva trovato dimora. Nel procedere al controllo degli occupanti dell’immobile, gli agenti hanno sorpreso il soggetto, un 27enne tunisino, mentre tentava di disfarsi di alcuni involucri appoggiati sul tavolo, rivelatisi essere 8 dosi di cocaina. All’interno dell’appartamento, condiviso con altri tre soggetti (una donna padovana ed altri due stranieri irregolari, anche loro condotti in Questura), sono stati rinvenuti e sequestrati pure un bilancino di precisione e ritagli di guanti monouso utilizzati per il confezionamento delle dosi. Nelle fasi successive di identificazione il 27enne è risultato destinatario di un ordine di espulsione notificatogli nell’agosto del 2020, cui era seguito il rimpatrio in Tunisia. Oltre che per la detenzione della droga, il giovane è stato dunque arrestato anche per essere rientrato in Italia illegalmente. Trattenuto nelle camere di sicurezza della Questura è stato​ condotto davanti al giudice, che oltre ad applicargli la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria ne ha concesso il nullaosta all’espulsione. Lo straniero è stato dunque nuovamente espulso ed accompagnato al Centro per il Rimpatrio di Gorizia. 

L'attività in città

Nell’ambito degli stessi servizi di contrasto alla criminalità diffusa, i poliziotti della Squadra Mobile hanno poi denunciato, ma questa volta a Padova, altri due pusher stranieri. Un 47enne tunisino, controllato in Galleria Borromeo e sorpreso in possesso di 6 dosi di cocaina  ed una porzione di hashish. E' stato denunciato pure per non aver ottemperato all’ordine del questore di Gorizia di lasciare il territorio nazionale entro 7 giorni. Il secondo è un ragazzo di 23 anni anche lui dichiaratosi tunisino, dimorante di fatto ad Abano Terme, presso una struttura ricettiva privata, un B&B di via Configliachi. Quest’ultimo, notato e poi sottoposto a controllo nell’area di parcheggio di un Hotel in zona Pontevigodarzere di Padova, è stato trovato in possesso di 8 dosi di cocaina; la perquisizione è stata successivamente estesa presso la sua 
attuale dimora di Abano Terme, ove gli agenti hanno rinvenuto e sequestrato un bilancino intriso di residui della medesima sostanza.

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