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Cronaca Zona Industriale

Software "pirata" nello studio di ingegneria Denunciati i titolari, multa da 230mila euro

Programmi privi di licenza, installati su 20 pc a disposizione dei dipendenti dell'ufficio, con sede in zona industriale. L'attività della Guardia di Finanza si inserisce in una più ampia operazione - su scala nazionale - contro la violazione della legge sul diritto d'autore

Nel loro studio di ingegneria, impiegavano software costosissimi privi di licenza - 63 per la precisione - installati su 20 computer ed utilizzati liberamente. Programmi "pirata" per la progettazione e per la resa grafica, costati un nonnulla rispetto al loro costo di mercato. Li hanno scovati i militari della Guardia di Finanza, all'interno di uno studio con sede nella zona industriale di Padova. I due titolari sono stati denunciati per violazione delle norme sul diritto d’autore e multati per 230mila euro.

L'OPERAZIONE SU SCALA NAZIONALE. Gli accertamenti nei confronti dello studio di ingegneria padovano sono stati effettuati nell'ambito di un'operazione della Guardia di Finanza realizzata a livello nazionale, denominata "Underli@ensing 2". Le ispezioni delle fiamme gialle hanno coinvolto 116 aziende in Italia, operanti prevalentemente nel settore della progettazione industriale ed edile. Sono stati denunciati 71 responsabili aziendali e sequestrati oltre 1.200 prodotti software illecitamente utilizzati. Ai trasgressori sono state contestate, complessivamente, sanzioni amministrative pecuniarie per circa 4 milioni di euro.

IL 57% DELLE AZIENDE USAVA SOFTWARE ILLEGALI. L’indagine ha fatto emergere che il 57% delle società controllate utilizzava software illegali: più della metà degli imprenditori controllati nel Nord del Paese sono risultati non in regola; la percentuale sale ulteriormente se si ci sposta al Sud, dove, per ogni 4 imprese, 3 sono risultate irregolari; mentre al Centro il 64% degli imprenditori ha regolarmente acquistato ed utilizza software originali. 

LE REAZIONI "PITTORESCHE" DEI TRASGRESSORI. Varie, talvolta persino "pittoresche", le reazioni avute dai contribuenti al momento del controllo. Vi è stato chi ha cercato, in qualche modo, di cancellare le "tracce", con un maldestro tentativo di intervento, da "remoto", sulle macchine oggetto di ispezione informatica per rimuovere i programmi illeciti, proprio mentre i militari procedevano all’acquisizione forense dei contenuti software del computer e chi ha provato a giustificarsi riversando le responsabilità su un imprecisato ed indistinto numero di "praticanti" che si sono succeduti nella propria azienda e che in autonomia avrebbero installato il software illegale. 

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