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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Suicidio imprenditore, Zilio: “Escalation non degna di un Paese evoluto”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PadovaOggi

Due suicidi in una settimana per colpa della Grande crisi economica, la città di Padova non li aveva mai vissuti. A pochi giorni di distanza dalla tragedia sul lavoro che ha spinto il benzinaio a farla finita con la propria vita, all’alba del 13 febbraio l’ennesima vittima della crisi getta nello sconforto il presidente della Camera di Commercio di Padova Fernando Zilio. “Il gesto dell’imprenditore padovano è lo specchio della voragine di disperazione in cui versano migliaia di aziende padovane e venete. La Camera di Commercio, massimo rappresentante delle imprese del nostro territorio, è costretta a registrare ancora due suicidi in appena una settimana per colpa della crisi - dice con tono dimesso e affranto il presidente Zilio - Questa situazione è davvero inaccettabile ed assolutamente non degna di un Paese civile e ricco di storia come il nostro. Sono ormai più di 4 anni che, fra alti e bassi, registriamo casi di suicidi nella nostra provincia e in generale in tutto il Nordest, con alcune decine di imprenditori, che allo stesso tempo tengo a ricordare erano soprattutto persone, padri di famiglia e mariti, che si sono tolti la vita schiacciati dai debiti aziendali e dall’ingestibile peso della crisi. È ora di farla finita con questa spirale di tragedie, perché l’economia nazionale regge anche e soprattutto grazie alla tenacia e al saper fare impresa di migliaia di piccoli e piccolissimi imprenditori. Per questo il sistema bancario e il futuro nuovo Governo devono assolutamente cambiare marcia nel sostenere le pesanti difficoltà ed esigenze del mondo imprenditoriale”.

Per il presidente Zilio i suicidi di imprenditori sono il simbolo della resa e della disperazione dopo anni di inutili tentativi per riemergere e per tentare di salvare la propria azienda e soprattutto i propri dipendenti: “Ricordiamoci sempre che questi poveri imprenditori sono stati costretti al gesto estremo dopo anni e momenti intensi trascorsi sotto il peso del dovere di pagare i fornitori, corrispondere gli stipendi ai propri dipendenti in modo regolare e far tornare i conti. È un peso che molti nostri colleghi non riescono a sopportare, schiacciati come sono, e come siamo tutti, dalla pressione fiscale, da un mercato interno che quasi non esiste a causa della crisi dei consumi, e da una politica distante anni luce dai reali problemi del fare impresa. Come Camera di Commercio locale, in questi anni siamo stati vicini alle imprese del territorio sostenendole sul fronte del credito, con 5 milioni messi a disposizione nel 2013 ed altri 5 sul piatto quest’anno, per un totale di ben 10 milioni di euro. Ripeto: quest’escalation di dolore imprenditoriale e sociale deve finire, soprattutto qui in provincia di Padova e nel Nordest dove rispetto ad altre regioni italiane il senso del dovere lavorativo e imprenditoriale si sente di più e viene vissuto emotivamente in maniera più forte. Sollecitiamo per questo il sistema bancario locale a prestare più attenzione alle esigenze delle nostre imprese e alle grida di disperazione degli imprenditori-clienti, aprendo maggiormente e con più rapidità i rubinetti del credito. Ed esortiamo la politica nazionale e il futuro nuovo Governo ad accelerare per attuare le tanto necessarie ed urgenti Riforme. Bisogna dare risposte rapide e fare azioni concrete per far ripartire l’economia, altrimenti le recenti vite spezzate non saranno le ultime che dovremo archiviare. Banche e politica devono avere come priorità la salvaguardia del mondo delle imprese perché in gioco, oltre ai poveri imprenditori, ci sono decine di migliaia di posti di lavoro e le famiglie, quotidianamente alle prese con debiti, mutui, affitti e la responsabilità di far crescere i figli in modo sano e onesto”.

Il numero uno dell’ente camerale lancia infine un messaggio di speranza e fiducia a tutti gli imprenditori padovani: “Il Dna imprenditoriale del nostro territorio e del Nordest in generale non riesce ad imbrogliare, per questo molti imprenditori soffocati dal fisco e dalla mancata riscossione di crediti vantati si sentono alla fine avvolti da un senso insopportabile e devastante di impotenza. Ma invito chi si trova in queste condizioni a non fare mai gesti estremi, a non isolarsi, ed a rivolgersi alle istituzioni e alle associazioni di categoria che hanno strumenti e risposte da dare. Perché solo restando uniti e parlando si possono trovare le giuste vie per uscire”.

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