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Cronaca Tombolo / Via Vittorio Veneto

«Ho perso la testa e ho strangolato una donna»

Questo si è sentito dire un carabiniere che oggi ha accolto in caserma un uomo marocchino di 50 anni, Youssef Maid che vive come ospite in un appartamento di via Vittorio Veneto a Tombolo. Il sindaco Cristian Andretta: «Il paese è sconvolto»

Liliana Cojita era nata in Romania il primo novembre del 1967. Ancora qualche giorno e avrebbe compiuto 56 anni. All'interno dell'appartamento di via Vittorio Veneto a Tombolo viveva da circa 6 massimo sette mesi. La residenza in via Vittorio Veneto ce l'aveva lei e un secondo inquilino dell'immobile, un italiano che lavora come operaio nella zona di Bassano. Gli altri due domiciliati, una cinese lavapiatti e appunto il reo confesso marocchino, pare legato da un sentimento con la vittima, si trovavano lì solo come ospiti. La 55enne, che al momento era senza lavoro, si era trasferita a Tombolo per stare vicina alla sorella che vive nella frazione di Onara con la famiglia affetta da problemi di salute.

La vittima è una donna romena di 56 anni-2

L'omicidio

Da una prima ricostruzione dei fatti tra la vittima e il marocchino, Youssef Maid, sarebbe scoppiata una furibonda lite per futili motivi. Sta di fatto che il nordafricano avrebbe preso per il collo la donna fino a soffocarla. Non appena si è reso conto della gravità del gesto e che la donna romena era morta, è uscito di casa e si è recato in caserma per costituirsi. «Ho ucciso una donna, è in appartamento, non so cosa mi sia capitato. Abbiamo litigato e ho perso la testa». Queste le parole che l'uomo avrebbe pronunciato oggi 21 settembre ai militari che l'hanno accolto in caserma all'ora di pranzo. Sul luogo della tragedia si sono portati subito gli inquirenti che hanno cristallizzato l'area transennandola. E' stato rinvenuto il corpo senza vita della donna, è arrivato il medico legale che non ha potuto far altro che constatarne l'avvenuto decesso. La salma è stata portata all'istituto di Medicina legale dell'ospedale di Cittadella e posta a disposizione dell'autorità giudiziaria. 

Le indagini

Gli investigatori dell'Arma stanno ora cercando di capire cosa abbia portato l'uomo a stringere le mani al collo della vittima fino a toglierle il fiato. Si indaga sulla sfera sentimentale dei due, sulle possibili gelosie emerse negli ultimi tempi, ma anche sulla possibilità che la donna avesse deciso di lasciarlo. Nei paraggi dell'appartamento qualcuno ha sentito delle urla. L'episodio sarebbe isolato. Tra i due nel recente passato non si sarebbero verificate situazioni degne di nota o comunque che meritassero l'intervento delle forze dell'ordine.

cristian andretta tombolo

Il sindaco

Sulla scena del crimine si è portato il sindaco di Tombolo Cristian Andretta. «Saranno 60 anni - ha detto - che a Tombolo non si registrava un omicidio. Siamo un piccolo comune nel quale regna la sicurezza, ci conosciamo tutti e c'è rispetto tra la gente. Quanto è capitato è gravissimo e anche in in una piccola realtà come la nostra mette in evidenza un fenomeno di cui si parla tutti i giorni, il rispetto della donna, la violenza domestica, fino ad arrivare al femminicidio. Come sindaco, anche a nome dell'amministrazione comunale mi sento di trasmettere la massima vicinanza ai familiari della vittima. Un abbraccio lo dedico anche alla mia gente che non è abituata a vivere questo tipo di esperienze e oggi ha vissuto un pomeriggio devastante».

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