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Cronaca Vigodarzere

Il B&B era una "copertura". In un garage scoperta una serra di cannabis

Gli investigatori della Squadra mobile di Padova ieri 10 settembre hanno arrestato un magazziniere di 46 anni residente a Vigodarzere, ma di fatto domiciliato a Treviso. Sequestrate 58 piante e tutto l'arsenale per la produzione di marijuana

Ufficialmente avrebbe voluto semplicemente mettere a frutto la proprietà di un appartamento di Padova, destinandolo a locazione turistica con tanto di regolare denuncia di avvio attività alla Regione Veneto ed alla Questura. Ma il suo vero business si è rivelato di tutt’altra natura. Un magazziniere di 46 anni residente a  Vigodarzere, ma attualmente domiciliato a Treviso, ha allestito una vera e propria serra all’interno del proprio garage, coltivando al suo interno numerose
piante di cannabis.

Il controllo

In occasione di un generico controllo presso la dichiarata struttura ricettiva, ieri 10 settembre i poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Padova, estendendo le verifiche anche al   garage di pertinenza dell’immobile, hanno subito "fiutato" e udito qualcosa di evidentemente anomalo. Una volta dentro il locale, a fronte di ciò che appariva essere un normale box-garage, a prima vista vuoto, i poliziotti si sono incuriositi della presenza di una strana porta, realizzata per di più su una parete in cartongesso. Porta e parete da cui provenivano dei suoni riconducibili ad un sistema di areazione, e che soprattutto riducevano di parecchio quello che avrebbe dovuto essere l’effettiva superficie del locale, come evincibile dalla mappa catastale.

La scoperta

Aperta la porta, alla presenza dell’uomo e della compagna, gli agenti si sono trovati dinanzi ad un box impermeabile a tenuta di luce,​ con annessi sistemi di luce per coltivazione a led da 720 W, oltre che componenti ed accessori vari tra cui tubi di ventilazione e ventilatori, utili alla coltivazione indoor di ben 58 piante distribuite in altrettanti vasi che una volta sradicate ed eliminati gli arbusti hanno restituito ben oltre 3 chili e mezzo di infiorescenze di cannabis. Il resto della sostanza, quasi altri 300 grammi di cannabis già essiccata e confezionata in barattoli di vetro, i poliziotti l’hanno rinvenuta e sequestrata all’interno di una seconda abitazione dell’uomo, in provincia di Treviso. L’uomo ha giustificato l’attività illecita dichiarando agli agenti di voler semplicemente arrotondare lo stipendio. Dopo essere stato arrestato, il 46enne è stato messo ai domiciliari presso il suo B&B in attesa di convalida e dell’interrogatorio di garanzia. Costretto ad “occupare” lui la struttura, l’uomo ha dovuto chiaramente disdire le prenotazioni.

Attività senza sosta e precedenti

I controlli da parte della Questura di Padova presso strutture ricettive del capoluogo della provincia proseguiranno anche nei prossimi giorni e settimane. Alcune   strutture non risultano osservare infatti l’obbligo di comunicazione degli alloggiati e tale circostanza coincide spesso con la presenza presso le medesime strutture di soggetti dediti a delinquere. A fine luglio gli stessi agenti della Squadra Mobile, assieme ai colleghi della Polizia Amministrativa hanno controllato un agriturismo di Piazzola sul Brenta, sorprendendo stranieri irregolari, uno dei quali rientrato in Italia nonostante il divieto di reingresso. In quella circostanza uno di loro è stato trovato con un etto di cocaina. Il questore provvide a sospendere la licenza al titolare ed a disporre la chiusura dell’agriturismo per 30 giorni. Risale a qualche giorno fa invece il controllo all'hotel Resi di Vigonza, scaturito dall'arresto, anche in questo caso, effettuato giorni prima dalla Squadra Mobile di un cittadino straniero ospite della struttura sorpreso a spacciare sostanze stupefacenti. Organizzato un controllo congiunto con ispettori del Servizio Igiene e Sanità Pubblica della Ulss 6 ed il Comando provinciale dei vigili del fuoco, oltre a rilevare la presenza di alcuni cittadini stranieri irregolari, tra cui persone con precedenti penali e di polizia, una delle quali arrestata, sono state riscontrate numerose violazioni al Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza , che impone agli albergatori l'obbligo di comunicare all'Autorità di Pubblica Sicurezza, nonché gravi carenze igienico-sanitarie sia all'interno che all'esterno dell'albergo ed  importanti carenze relative all'impiantistica antincendio.

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