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Economia

Aperto il tavolo sul destino della Molex, ci sarebbero degli acquirenti. La Fiom: «No ai fondi finanziari»

Primo incontro in Regione, diverse le manifestazioni d'interesse per subentrare all'azienda americana. Donazzan e Soranzo fiduciosi, il sindacato chiede che l'acquirente dimostri di avere un serio e credibile piano industriale

Annunciato, si è tenuto a Venezia, presso la Regione, il primo incontro del tavolo istituzionale relativo all’evoluzione della situazione dello stabilimento Molex Zetronic di Padova. A metà febbraio  si è venuto a conoscenza che «lo stabilimento di Padova, a causa delle caratteristiche del suo processo produttivo non è più in grado di intercettare le nuove esigenze di mercato. Per tali motivazioni è stata comunicata l’inizio della ricerca di un possibile acquirente». Questo quanto comunicato dalla proprietà in Michigan in quei giorni. In gioco c'è il destino di 170 lavoratori, che si sono visti arrivare questa comunicazione che è andata a confermare quella che per molti era una preoccupazione già presente. La produzione attuale dello stabilimento è legata a doppio filo all’andamento dell’automotive visto che si occupa della realizzazione di prodotti specifici e customizzati per altre aziende e gruppi automobilistici. Stellantis nella fattispecie, che è poi come dire la Fiat. L'ex casa di Torino, la sede è da anni ad Amsterdam, non produce in pratica più auto in Italia, quindi la sede padovana non ha più ragione di esistere visto che proprio di Stellantis, Molex a Padova, era fornitrice. La Molex dal 2013 è stata acquisita dalla Koch Industries che è un conglomerato industriale americano ed è la seconda più grande azienda privata negli Stati Uniti. Si parla di un colosso. 

All’incontro, convocato dall’Assessore regionale al lavoro Elena Donazzan e coordinato da Giuliano Bascetta dell’Unità di crisi aziendali di Veneto Lavoro, hanno partecipato: la Direzione lavoro regionale, le Parti sindacali FIOM CGIL e UILM UIL con i rappresentanti dei lavoratori, l’azienda Molex Zetronic assistita dallo studio legale Baker McKenzie e da Confindustria Veneto Est, Ernst&Young e Gabriele Cirieco consulente Molex per le relazioni governative e istituzionali in Italia. «Nel corso dell’incontro odierno, l’advisor Ernst&Young, incaricato dall’azienda per gestire il percorso di individuazione di un subentrante per lo stabilimento padovano, ha illustrato alle Parti il processo di lavoro che sarà condiviso con il tavolo istituzionale e i tempi per la ricerca, la selezione e la trattativa, che non dovrebbero protrarsi oltre l’estate. L’azienda ha prospettato diversi scenari in riferimento alla transizione industriale appena avviata, evidenziando aspetti che saranno approfonditi con le parti sindacali in ulteriori confronti», è il commento dell'assessore al lavoro, Elena Donazzan.  «Nell’incontro regionale si è fatto un passo avanti nel percorso verso la reindustrializzazione del sito, auspichiamo che venga individuato un subentrante in grado di valorizzare le competenze dei 140 lavoratori e gli elevati standard industriali dell’impianto padovano di  Molex Zetronic che produce  componentistica per l’automotive. Come Regione, continueremo, con il supporto dell’Unità di crisi aziendali, ad accompagnare il percorso intrapreso, a garanzia di tutte le Parti. Abbiamo già definito la data del 15 maggio per il prossimo incontro del tavolo, ma ci siamo già resi disponibili ad anticiparlo in caso di necessità o novità che dovessero emergere». Parole che fanno capire che ci sarebbe chi sarebbe pronto a subentrare. 

«Sostenere le aziende del nostro territorio è, per noi amministratori, un imperativo morale imprescindibile. Bene quindi che l’assessore Elena Donazzan abbia convocato al Tavolo regionale tutte le diverse parti interessate  ad individuare un subentrante industriale che s’impegni a sostenere l’azienda padovana di componentistica per l’automotive, e il suo impianto industriale all’avanguardia, nonché a tutelare le competenze dei 140 dipendenti che vi lavorano», ha commentato il capogruppo di FdI, Enoch Soranzo. «Con il supporto dell’Unita’ di crisi aziendali, la Regione ancora una volta si propone come garante di un percorso certamente non semplice ma necessario a trovare soluzioni positive, che sono fiducioso dovrebbero arrivare entro l’estate. Fondamentale è che tutti i soggetti coinvolti abbiano iniziato a parlarsi, e che si sia avviato un confronto costruttivo sulle diverse soluzioni prospettate dalla Molex Zetronic per affrontare la transizione industriale in atto. Purtroppo l’attuale situazione mondiale si riflette in modo negativo sul nostro sistema industriale e sulle aziende, ingenerando spesso situazioni delicate come quelle dell’azienda di Padova. Sono comunque fiducioso che ogni crisi, anche la più complicata, si possa trovare una soluzione condivisa soltanto tramite il dialogo e l’incontro tra tutti gli attori coinvolti». L'esponente di FdI conferma ancora più chiaramente che c'è la possibilità concreta che qualcuno subentri con un suo piano industriale.

I sindacati, la Fiom nella fattispecie, tanta cautela a fronte di una possibile risoluzione anche rapida del contenzioso, la spiegano così: «L’azienda ha presentato l’Advisor incaricato, Ernest & Young. Ci sono state 26 manifestazione dinteresse di cui 6 di queste sono immediatamente tramontate. sono già ritirati , 9 sono in fase di valutazione. Degli 11 che hanno già avanzato un patto di riservatezza 2 hanno già visitato l’azienda si attende che anche gli altri accedano alle visite e che si concretizzi un reale interesse proficuo alla acquisizione». Che vuol dire, semplificando, che chi ha davvero l'intenzione di acquistare e subentrare deve mostrare di avere un piano industriale serio e credibile, altrimenti tra pochi anni la problematica si potrebbe ripresentare. «Sì sottolinea la preferenza di interesse con caratteristiche industriali anziché di Fondi Finanziari, che resti per quanto possibile nell’ambito del comparto metalmeccanico e gomma plastica». Riagganciandosi al concetto precedente, una maniera soft per dire che non si può venire a fare speculazioni e poi tanti saluti. Infine una considerazione sui 170 lavoratori e le loro rispettive famiglie: «Sì sono manifestate tutte le criticità di tenuta dei lavoratori, sottoposti ad un lungo tempo di incertezza». 

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