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Europee con vista alle regionali, Boron torna a punzecchiare la Lega e lancia Tosi

Salvini in Europa guarda a Le Pen, non ai moderati. E su questo Forza Italia e lo stesso Boron fanno leva nel lanciare la candidatura di Flavio Tosi per le prossime europee

Il consigliere regionale Fabrizio Boron è tornato a parlare delle prossime scadenze elettorali, forte del sentore che il suo partito, Forza Italia, nel quale milita dallo scorso settembre dopo la rottura con la segreteria della Lega, sia in decisa crescita. Boron di fatto torna su un concetto espresso già commentando i risultati delle provinciali, che come aveva sottolineato non possono essere un termometro dell'attuale gradimento dei partiti visto che a votare sono solo gli stessi eletti in tornate elettorali dove i numeri, soprattutto nel centro destra, erano oggettivamente diversi. Mentre invece adesso, secondo Boron, le condizioni sono totalmente diverse. Per questo si guarda con impazienza al voto di giugno.

Ora lo strapotere leghista viene visto non più come una montagna insormontabile da scalare ma più come un alleato in netta difficoltà. «Le prossime elezioni europee saranno uno spartiacque senza precedenti, perché metteranno in luce quelle che, già oggi, anche in Veneto, sono due visioni politico-sociali diverse: da una parte chi guarda alle estreme destre europee, e dall’altra chi crede in un Veneto liberale, con forte identità territoriale e senso di appartenenza», dice proprio riferendosi al suo ex partito, la Lega.

Salvini in Europa guarda a Le Pen, non ai moderati. E su questo Forza Italia e lo stesso Boron fanno leva. «Le parole del ministro Tajani non lasciano dubbi su dove e come si porrà Forza Italia, da sempre, nel paese, forza liberale e progressista. I sondaggi che escono sulla stampa nazionale indicano chiaramente come i Veneti, gli italiani, apprezzino sempre più un partito aperto al dialogo e al confronto con il territorio. Lo stesso certo non si può dire per chi si affianca a partiti europei con visioni nazionaliste che nella storia hanno tentato di cancellare l’identità veneta», dice punezecchiando i leghisti. E la carta che si vuole giocare Forza Italia è proprio il volto di colui che ne sta cambiando le sorti, soprattutto in regione, ma non solo. «Il voto di giugno sarà quindi uno spartiacque per chi vuole un Veneto autonomo liberale, legato alla sua identità storica, refrattario a decisioni imposte e non condivise – chiarisce il consigliere - La proposta di candidatura di Flavio Tosi sarebbe in grado di fare sintesi delle istanze del territorio mantenendo fede a una tradizione politica di ascolto, pragmatica, liberale, territoriale e di risoluzione delle criticità. La sua esperienza amministrativa ne fa un candidato naturale per le elezioni del 2025», dice riferendosi all'uomo che lo ha convinto a traslocare dalla Lega a Forza Italia. «Manca ancora molto, ma l’esito delle elezioni Europee in Veneto renderà tutto più chiaro a tutti».

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