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Fratelli d'Italia lancia numero verde: «Giordani non risolve probemi. Ci pensiamo noi»

Il gruppo consiliare poi pensa anche ai referendum su Zone 30, Prandina e zona fieristica. E non dimentica il tram: «L'amministrazione tagli la Tari a chi è danneggiato dai cantieri»

Un numero verde dove segnalare problemi di viabilità e vivibilità. Lo ha lanciato il gruppo consiliare di Fratelli d'Italia per provare a porre all'attenzione dei padovani, insieme ad altre criticità, su alcune tematiche che potrebbero trasformarsi in veri e propri quesiti referendari. Basterà chiamare allo 800692201, dove risponderà un operatore che metterà in contatto i cittadini con le strutture del partito per raccogliere le segnalazioni: «Abbiamo seri problemi a dibattere sui temi veri della città con questa amministrazione - evidenzia il capogruppo di Fratelli d'Italia, Matteo Cavatton - e quindi vogliamo dare ascolto e voce ai residenti e agli esercenti che di problemi ne hanno molti, a causa delle scelte scellerate del sindaco Giordani e della sua giunta. Da qui vogliamo partire per creare un comitato in modo da chiedere alla cittadinanza, attraverso dei referendum, come la pensano». Il coordinatore Gabriele Zanon: «Stiamo facedo un lavoro eccezionale d'opposizione, ma ora dobbiamo uscire dal palazzo e andare in strada»

I referendum

I temi scelti sono: le zone 30, il futuro della ex caserma Prandina, il porta a porta nei quartieri dove ancora non c'è, la destinazione della zona fieristica, la sicurezza e le consulte di quartiere. «Ci servirà sicuramente anche per raccogliere segnalazioni utili a capire i problemi della gente e per provare a risolvere le loro istanze - aggiunge la consigliera, Elena Cappellini - ma anche in vista delle prossime amministrative. Ne riceviamo già moltissime, ma con questo metodo diventa tutto più ordinato e disciplinato. Esattamente come dovrebbe essere la viabilità a Padova, mentre ormai è una città completamente scollegata». E poi non può mancare il tram: «Non basta cancellare la Cosap (tassa per le occupazioni di suolo pubblico, ndr) per chi subirà danni dai cantieri del tram - chiude Enrico Turrin - ma serve il taglio della Tari. A Torino lo hanno fatto in tre giorni».

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