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Legambiente: «Parco Prandina: subito un concorso di progettazione»

«Ridurre l’area destinata a parcheggio, preservare le alberature e ristrutturare i fabbricati rendendo fruibile al più presto l’area», dichiara Sergio Lironi, Presidente Onorario di Legambiente Padova che propone un bando pubblico sulla base delle linee guida raccomandate dall’Ordine degli Architetti

Sembrerebbe che, dopo molti anni di attesa, con l’accordo intervenuto tra il Comune ed il Soprintendente ai Beni Culturali, si sia giunti finalmente alla definizione di alcuni punti fermi da cui partire, per il progetto del Parco Prandina. Tutta l’area sarà prioritariamente destinata a verde pubblico e verrà integrata con il progetto del Parco delle Mura e delle Acque. Si prevede inoltre il restauro dei tre fabbricati vincolati, l’eliminazione dell’attuale via Orsini e la formazione sul lato sud di un parcheggio di servizio alle attività del parco, accessibile solo da via San Prosdocimo. 

«Più indeterminate appaiono altre scelte relative in particolare alla possibile demolizione di tutti i fabbricati non vincolati, alle attività a cui destinare i fabbricati vincolati, alla futura gestione del parco e all’effettivo dimensionamento del parcheggio. Sono aspetti non secondari, soprattutto se si persegue l’obiettivo di rendere attrattivo il parco ed assicurarne una costante fruizione da parte dei cittadini, evidenziando la possibilità che divenga un vitale polo di attività culturali e sociali in grado di innescare un più generale processo di rigenerazione e riqualificazione di tutto il settore ovest del centro storico - dichiara Sergio Lironi, Presidente Onorario di Legambiente Padova - da questo punto di vista va valutata l’opportunità di mantenere anche alcuni dei fabbricati non vincolati, in particolare il fabbricato prospiciente corso Milano e, almeno in parte, quello lungo l’attuale via Orsini, ristrutturandoli per attività che, in sintonia con la storia dei luoghi, siano in grado di qualificare e potenziare l’identità e l’immagine del parco nel contesto urbano. In questo senso sollecitiamo il Comune a mettere in sicurezza già da ora i fabbricati, rendendo praticabile e fruibile l’area per molteplici e diversificate attività». Anche per quanto concerne il parcheggio, che appare sovradimensionato in relazione alla prevedibile frequentazione del parco, l’associazione ambientalista chiede che non solo venga assicurata la permeabilità della pavimentazione, ma che vengano preservate molte delle alberature presenti che già oggi costituiscono un rifugio per molte specie faunistiche.

Non di poco conto è la modalità con cui verrà realizzato il progetto: «Per assicurare una elevata qualità funzionale e paesaggistica, è auspicabile che si arrivi alla definizione del progetto definitivo attraverso un vero e proprio concorso di progettazione, per il cui bando si potranno adottare le linee guida raccomandate dall’Ordine degli Architetti. La predisposizione del bando potrà d’altra parte consentire una reale partecipazione alla definizione di alcuni degli aspetti sopra indicati, riprendendo i suggerimenti emersi negli incontri di alcuni anni fa, organizzati da Agenda 21 e riassunti in una apposita deliberazione della Giunta comunale del 23 luglio 2019», conclude Lironi.

Sergio Lironi parco agricolo urbano-2

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