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Lettera ai sindaci dei Colli: «Siate coerenti con la candidatura al Mab Unesco»

Il Comitato Spontaneo No Cemento di Monteortone ha inviato ai 15 Sindaci del comprensorio euganeo convocati dal Presidente del Parco Colli un documento in funzione della “presentazione di mozioni aventi ad oggetto il piano di lottizzazione denominato "Ex Cima" in alcuni consigli comunali”

Il Comitato Spontaneo No Cemento di Monteortone ha inviato ai 15 Sindaci del comprensorio euganeo convocati dal Presidente del Parco Colli un documento in funzione della “presentazione di mozioni aventi ad oggetto il piano di lottizzazione denominato "Ex Cima" in alcuni consigli comunali” in vista della convocazione prevista per venerdì 6 ottobre 2023, presso la sede dell'ente a Este su iniziativa del presidente Frizzarin. 

«Apprendiamo dalla stampa che venerdì 6 ottobre sono stati convocati i Sindaci dei 15 Comuni del comprensorio euganeo dal Presidente del Parco Colli, per un momento di confronto con il Comune di Teolo sulla questione ex Cima. Il Comitato Spontaneo Monteortone, composto da semplici cittadini, professionisti, professori universitari è nato per contrastare la scellerata proposta di lottizzazione di 90.000mq di area verde con 150.000 mc di edificato; un’area questa di Monteortone che non è per principio edificabile perché vincolata dal 1977; lo ha ribadito più volte il Prof. Maurizio Malo, professore di diritto pubblico costituzionale e dell’ambiente all’Università di Padova, sostenuto da molti docenti della stessa Università, e più volte condiviso dal Sottosegretario Vittorio Sgarbi che ha affermato: chi ha deciso in modo diverso, ha deciso in modo del tutto illegittimo. D'altro canto però qualsiasi privato non potrebbe pretendere nulla in quanto a sua volta non potrebbe dirsi ignaro del regime giuridico dell'area. Sicché ogni atto tra Comune e privati è giuridicamente invalido ed entrambe le parti sono tenute a saperlo. La soluzione è chiara, sarebbe come se il Comune di Venezia si impegnasse con un privato per cedergli il Palazzo Ducale, libero di ristrutturarlo per farne un albergo: atto invalido e anche il privato è tenuto a saperlo (mai potrebbe chiedere un risarcimento appellandosi in ipotesi al principio dell'affidamento e se lo chiedesse non troverebbe accoglimento). La soluzione è molto chiara. Riteniamo anche utile ricordarle quanto dichiarato in ambito governance nel corposo documento relativo alla candidatura dei Colli Euganei a Riserva della Biosfera MAB UNESCO e sottoscritto da tutti i 15 sindaci del comprensorio euganeo: il documento promuove una struttura di governance della Biosfera che sia trasparente, ben comunicata, inclusiva e rappresentativa del territorio e che possa contribuire a coordinare le risorse a disposizione nell’individuazione delle azioni più efficienti ed efficaci e nella definizione di tutte le attività necessarie a rendere l’azione della Riserva della Biosfera significativa ed incisiva nel percorso del territorio verso lo sviluppo sostenibile.
Uno sviluppo dove il territorio protetto è parte integrante di tutti i Comuni del Parco Colli, non si può pensare al territorio in maniera localistica, quando esso è e sarà influenzato da sfide globali. Nel documento inviato a UNESCO si afferma che la governance del territorio della Biosfera dovrebbe essere fondata su modelli collaborativi attraverso la creazione di reti intercomunali e visioni integrate dell’area naturale, anche dal punto di vista turistico (si veda cap.17), una governance che sappia promuovere e sostenere il passaggio ad un’economia più “verde” e più “etica”. Se l’Ente Parco, che dovrebbe porsi da garante della Biosfera, non si erge a difesa del territorio, e non ha le competenze per far rispettare il Piano ambientale, la Costituzione, e non interviene puntualmente a fermare opere in forte contrasto con l'area protetta che dovrebbe difendere, crediamo sia da ripensare il modello di governance, più orientato alla vera espressione del territorio e non calato dall'alto istituzionalmente. L’Europa calcola che solo comuni con target superiore ai 50.000 abitanti possano sopportare e superare le sollecitazioni imposte dalle prossime sfide planetarie una fra tutte il climate change. Il corretto utilizzo di una governance savracomunale tipo quella prevista per la Riserva della Biosfera potrebbe permettere l’autonomia amministrativa ai piccoli e piccolissimi comuni euganei e al tempo stesso uno sviluppo sostenibile nel passaggio ad un’economia più “verde” e più “etica” perché rappresenterebbe un target di oltre 100.000 abitanti. Il Comitato spontaneo di Monteortone è favorevole alla candidatura al MAB Unesco, ma se l’Ente Parco, il Comune di Teolo e gli altri Comuni del comprensorio non agiranno in coerenza con le prescrizioni previste nel dossier presentato e sottoscritto, non rispetteranno le leggi e la Costituzione, è pronto ad agire, per tutelare l’area della Biosfera, presso il Ministero dei Beni culturali e ambientali, la Corte Costituzionale e la commissione Unesco».

L'area Ex Cima nel Comune di Teolo dove sarebbe prevista la lottizzazione

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