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Cementeria Buzzi: visita della Regione e dei sindacati, ma è scontro tra Donazzan e i comitati

L'assessora Donazzan: «altissimi standard produttivi e con performance ambientali migliori di quelle obbligatorie per legge». I Comitati: «Einnoviamo l'invito ad approfondire la conoscenza della problematica. Le norme qualificano la Cementeria quale impianto “incompatibile" con lo sviluppo del Parco»

Ieri pomeriggio, giovedì 20 ottobre, l’azienda Buzzi Unicem ha ricevuto nello stabilimento di Monselice (PD) le rappresentanze sindacali provinciali e regionali di categoria e confederali di CGIL, CISL e UIL, i rappresentati di Confindustria, l’assessorato al lavoro della Regione del Veneto con l’Unità di crisi e servizi alle imprese. «Nel corso della visita agli impianti sono stati illustrati i processi produttivi con particolare attenzione agli aspetti connessi a sicurezza, tracciabilità e trasparenza. Sono stati mostrati in funzione anche quegli impianti, dispositivi e strumenti che consentono di ottenere risultati in termini ambientali migliori di quelli richiesti dalle norme di legge e di informare puntualmente ogni interessato, anche ai cittadini, attraverso una pagina del sito web del Comune di Monselice costantemente aggiornata. L’incontro ha avuto anche l’obiettivo di illustrare le certificazioni dell’azienda, tra cui la EMAS che richiede il miglioramento continuo delle performance ambientali, e di presentare gli avanzamenti del programma per la decarbonizzazione che prevede di raggiungere progressivamente, entro il 2050, l’obiettivo della neutralità carbonica», fanno sapere dalla Regione.

«Insieme alle parti sociali, abbiamo avuto la possibilità di osservare dal vivo le attività svolte dall’azienda con gli impianti a pieno regime – afferma l’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan – Tutto ciò viene realizzato nel rispetto di altissimi standard produttivi e con performance ambientali migliori di quelle obbligatorie per legge. Le risposte a polemiche infondate sul rispetto ambientale sono state nel tempo fornite dagli enti preposti, a partire da Arpav. Oggi possiamo apprezzare il riscontro da parte dell’azienda che, anche a fronte di atteggiamenti ostruzionistici, rinnova l’impegno dimostrato e illustra una visione strategica ad ampio raggio focalizzata su sicurezza, sostenibilità e attenzione all’ambiente. Il tutto in ottica di miglioramento continuo».

La visita non poteva lasciare indifferenti i comitati che nella Bassa Padovana da decenni protestano per la presenza del cementificio. «I comitati e la comunità del Parco Regionale hanno da tempo agito, senza alcun intento polemico, a tutela dell’economia del Parco Regionale, che potrà essere ulteriormente favorita dal progetto Mab Unesco. Le norme qualificano la Cementeria quale impianto “incompatibile con lo sviluppo del Parco”, l’ipotesi di incenerire migliaia di tonnellate di materiale derivato da rifiuti “CSS”, più volte prospettata dall’esercente, non può certo rientrare nella visione strategica di “sostenibilità” per questo territorio». Infine, ricordano: «La Provincia di Padova, quale ente autorizzativo, si è già espressa in tale senso: l’attenzione all’ambiente non può prescindere da questo quadro di riferimento». Dai comitati una replica anche a quanto sostenuto dall'assessora regionale Donazzan: «Rinnoviamo l'invito ad approfondire la conoscenza della problematica e a rispettare la volontà del territorio che si è già espressa con prese di posizione chiare dei Comuni e di tante associazioni di categoria, che rappresentano peraltro un grande indotto economico e migliaia di posti lavoro». 

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