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Politica Montegrotto Terme

Peba, il comune programma i prossimi 10 anni di strade ed edifici pubblici eliminando le barriere architettoniche

Atteso da molto tempo (l’obbligo per le amministrazioni locali di dotarsi di un PEBA risale a 1986) rappresenta per un Comune a vocazione sanitaria e turistica come Montegrotto Terme un importantissimo strumento di analisi e di pianificazione. «L’accessibilità  - sottolinea il sindaco Riccardo Mortandello - non è un optional»

La giunta comunale di Montegrotto Terme ha adottato il Peba, piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Pubblicato sul sito del Comune, i cittadini hanno 30 giorni per presentare eventuali osservazioni e poi sarà sottoposto al vaglio del Consiglio Comunale. Atteso da molto tempo (l’obbligo per le amministrazioni locali di dotarsi di un PEBA risale a 1986) rappresenta per un Comune a vocazione sanitaria e turistica come Montegrotto Terme un importantissimo strumento di analisi e di pianificazione. «L’accessibilità  - spiega il sindaco Riccardo Mortandello - non è un optional. Se ci sono cittadini con disabilità che non possono accedere a istruzione, lavoro, salute, mobilità… è chiaro che questo lede il loro diritto alla vita indipendente e all’inclusione sociale».

Il Piano approvato dalla Giunta si compone si compone di una parte dedicata alla viabilità dell’ambito urbano e di un’altra dedicata all’accessibilità degli edifici pubblici. Il Peba urbano si può definire come un “piano della mobilità pedonale”, uno strumento per qualificare la rete dei percorsi accessibili. Servirà a migliorare la sicurezza nelle strade e a facilitare gli spostamenti in autonomia delle persone più vulnerabili (bambini, anziani, disabili) nei tragitti urbani quotidiani. Il Peba edifici fotografa lo stato di accessibilità di tutti gli edifici aperti al pubblico e definisce gli interventi principali attraverso cui potranno diventare accessibili. «Il documento di pianificazione - afferma l’assessore alla Pianificazione territoriale Luca Fanton - presenta un elenco di criticità e di proposte di intervento con quantificazione economica, indicandone anche la priorità. Inoltre il Peba potrà essere valido supporto alla definizione di linee guida da consegnare alle imprese ogni volta che strade ed edifici avranno necessità di interventi straordinari anche nelle manutenzioni eseguite da privati. Con la banca  dati per la programmazione annuale ci sarà anche la possibilità di partecipare a bandi per accedere a contributi erogati per l’abbattimento delle barriere architettoniche».

In particolare, il Peba urbano ha preso in esame 40 vie, otto piazze e due parchi che costituiscono la principale rete di Montegrotto Terme. «In questa analisi - spiega l’assessore all’Istruzione Pier Luigi Sponton - fondamentale è stato l’apporto dei ragazzi dell’istituto comprensivo di Montegrotto Terme che con il loro impegno e le loro osservazioni ci hanno consentito di fare una mappatura delle barriere architettoniche. Hanno risposto a 183 dei 202 questionari che ci sono pervenuti».

Per il Peba edifici sono stati rilevati 23 edifici pubblici tra cui tre edifici per il comune (municipio, uffici tecnici, polizia locale), quattro tra musei e edifici per la cultura e l’aggregazione (Villa Draghi, Museo del Termalismo, biblioteca, casetta di legno del parco Mostar), cinque scuole (Ruzzante, Nievo, Vivaldi, Micronido, Arcobaleno), quattro edifici per lo sport (tensostrutture di Turri e di Mezzavia, Palaberta, impianti sportivi di via del Santo) e sette edifici per le associazioni. Il Peba presenta anche una seconda fase di progettazione degli interventi e una terza di programmazione degli interventi necessari in un arco temporale di 10 anni.  Secondo gli indicatori utilizzati, la via in cui è più urgente intervenire è viale della Stazione, seguita da via Roma, corso Delle Terme, via Mezzavia, via degli Scavi, via Catajo, via Caposeda, via Carducci – San Mauro. In totale Peba Urbano prevede 950 interventi per un costo sommario di 2 milioni e 700  mila euro per realizzare gli interventi previsti nei prossimi 10 anni. 

Nel Peba edifici è emerso che solo due (il micronido e la scuola Arcobaleno), tra i 23 presi in esame, possono essere considerati accessibili; nove sono mediamente accessibili (ci si può entrare ma non sono del tutto accessibili all’interno o non hanno bagni adeguati) e tra questi ci sono il municipio, la biblioteca, il museo del termalismo, il centro Gino Strada, la Tecnostruttura di Mezzavia, la casetta di Parco Mostar, il Palaberta, il centro diurno Solaris e la sede Avis. Gli altri 12 sono considerati non accessibili per la presenza di gradini, scale e ostacoli che non permettono l’uso dell’edificio. In base all’ordine di priorità emerso dall’analisi sono urgenti gli interventi in villa Draghi seguita dal Museo del Termalismo e dal Cimitero. Il Peba edifici prevede  473 interventi per costi di massima stimati pari ad  un milione e duecentomila euro. 

«Il Peba - commenta il sindaco Mortandello - è un importantissimo strumento di pianificazione territoriale che accompagnerà passo dopo passo tutte le importanti evoluzioni urbanistiche e territoriali della città che dovranno essere allineate con questo piano che potrà ovviamente essere sempre integrato e rivisto alla luce delle modifiche. Dotarsi di questo piano è importantissimo anche da un punto di vista turistico, perché l'accessibilità è il tema su cui giocheremo la competitività della nostra destinazione turistica. Nel breve termine, ci accompagna l'accessibilità che le Ferrovie faranno alla stazione ferroviaria, la sensibilità che siamo convinti che gli albergatori proporranno all'interno degli alberghi e di conseguenza anche noi come ente pubblico. Siamo particolarmente grati a Lucia Lancerin e al suo studio di progettazione che lo ha elaborato il piano e agli architetti Angela Perazzolo e Andrea Rinaldo che con l’ufficio tecnico del Comune hanno portato avanti un’enorme mole di lavoro. Le osservazioni dei cittadini possibili fino al 17 agosto saranno ben accette per un miglioramento sempre costante del piano che è modificabile, modulabile e agisce in funzione dell'evoluzione del territorio, con l'unico punto fermo che è garantire l'eliminazione delle barriere architettoniche e l'accessibilità più completa alla città». 

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