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Il World Health Forum si chiude guadando al futuro e all'attualità. Appello del ministro ucraino: «Servono protesi»

Giornata di chiusura con protagonisti d’eccezione tra cui Viktor Liashko, Ministro della Sanità dell’Ucraina, Yevgeniy Imas, rettore dell’Università di Medicina e Sport di Kiev, il Prefetto Bruno Frattasi, Direttore Generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale e Paolo Nespoli, ex astronauta ESA

Si è chiusa sabato pomeriggio a Padova la quattro giorni della prima edizione del World Health Forum Veneto, che ha portato nel capoluogo patavino 3.000 partecipanti, oltre 100 relatori tra accademici, ricercatori, tecnici ed esperti di medicina, salute, scienze e tecnologie avanzate. 35 le Università e i centri di ricerca rappresentati, 13 delle quali straniere, una ventina le aziende dei settori biomedicale, farmaceutico e tecnologico per la salute. Giornata di chiusura con protagonisti d’eccezione tra cui Viktor Liashko, Ministro della Sanità dell’Ucraina, Yevgeniy Imas, rettore dell’Università di Medicina e Sport di Kiev, il Prefetto Bruno Frattasi, Direttore Generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale e Paolo Nespoli, ex astronauta ESA . 

L’attualità tragica della guerra in Ucraina è entrata al forum con le parole di Oleksandr Porhun, ministro per gli Affari dei veterani dell'Ucraina, in collegamento video con la sala di Motore Sanità: «Alla luce della guerra in corso tra Russia e Ucraina, i programmi protesici stanno acquisendo particolare importanza – ha affermato Porhum –. Tecnologie e approcci innovativi in questo campo stanno aprendo nuove opportunità per i veterani, consentendo loro di tornare a una vita attiva e significativa. In Ucraina stiamo lavorando attivamente per espandere e migliorare questi programmi, cercando di introdurre pratiche e tecnologie avanzate. Il nostro lavoro in questi settori non può avere successo senza forti partenariati e cooperazione a livello internazionale. Crediamo che condividere esperienze, conoscenze e risorse sia fondamentale per progredire. Il Forum Mondiale della Sanità rappresenta un’opportunità unica per stabilire e approfondire tali interazioni e siamo aperti alla cooperazione e allo sviluppo di nuove partnership». Nella sala di Motore Sanità è intervenuto anche Yevgeniy Imas, rettore dell’Università di Medicina e Sport di Kiev, che si occupa nella riabilitazione dei mutilati: «L’Università è impegnata grazie al supporto del nostro presidente e del nostro governo a portare a termine il progetto di riabilitazione in tempi brevi. Solo con la vostra partecipazione e con il vostro sostegno possiamo realizzare questo progetto. Il futuro della salute si incontra in Veneto, in questo forum, e speriamo che i vari incontri fatti con le aziende del settore medicale venete portino ad un risultato reale e positivo per la salute in Ucraina».

Ospite della sala della Regione Veneto, il Prefetto Bruno Frattasi, direttore generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, ha affrontato il tema degli attacchi informatici in ambito sanitario: «Il dato sanitario è molto appetito dalle organizzazioni di hacker. Esiste poi un altro tema legato alla sicurezza dei dispositivi medici e sanitari che sono, nella maggior parte dei casi, collegati tra di loro in rete, la cosiddetta IOT, Internet of Things. Garantire la sicurezza di questa rete che scambia continuamente informazioni è fondamentale». Nel dicembre del 2021 anche l'azienda ospedaliera patavina subì un attacco e un ricatto da hacker. 

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Nella giornata di chiusura si è anche affrontato il legame tra ricerca medica ed esplorazione spaziale è stato al centro della testimonianza Paolo Nespoli, ex astronauta ESA e apprezzato divulgatore scientifico: «La salute della persona nello spazio cambia perché ci sono delle condizioni diverse. In assenza di gravità, alcune cose non si vedono e altre esplodono e sono misurabili, gestibili e applicabili, poi questi dati si riportano sulla Terra. La forza di gravità è come un elefante che copre tutto, ma a te dall’elefante non interessa, ti interessa la formichina che è lì vicino. Se vuoi vederla devi togliere l’elefante, è quello che succede nello spazio».

«Sono numeri da record che ci rendono molto più che orgogliosi – commenta il Presidente della Regione Luca Zaia, che ha fortemente voluto la realizzazione di questo forum internazionale dedicato a disegnare i futuri scenari della nostra salute -. L’ultima giornata abbiamo portato a Padova personaggi di calibro internazionale, ne cito due per tutti l’astronauta Paolo Nespoli e il direttore dell’agenzia nazionale per la cybersicurezza Bruno Frattasi, che hanno sublimato questa rassegna di grande successo. La partecipazione di pubblico, in particolare di studenti e ricercatori è una soddisfazione che va oltre i risultati di confronto scientifico che danno comunque la cifra del risultato raggiunto». Il forum è nato sotto la regia di Regione del Veneto in stretta collaborazione con il Comune di Padova, l’Università degli Studi di Padova (dipartimento di Medicina e dipartimento Ingegneria dell’informazione), il VIMM, la Camera di Commercio di Padova, Venice Promex la Fondazione Cariparo, Motore Sanità e Veneto Innovazione. «Ringrazio tutti dai relatori ai partecipanti, ma soprattutto i partner e la squadra che hanno lavorato duramente per vincere questa sfida – conclude Zaia – abbiamo realizzato un sogno e messo un punto fermo. Siamo felici e soddisfatti di questa esperienza che vogliamo rendere appuntamento fisso qui in Veneto. Abbiamo aperto davvero la strada per rendere Padova la Davos dell’innovazione in sanità».

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