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Brevi ma intensi: gli indimenticabili 54 giorni in Serie A della padovana Jessica Piccinin

La pallavolista cresciuta a Favaro Veneto e attualmente residente a Belluno è stata protagonista di 4 match con la maglia dell’AltaFratte

È arrivata ad indossare la maglia della Nuvolì AltaFratte Padova in A2 con un colpo di mano a sorpresa ed in tutta velocità quando le assenze concomitanti dei liberi Marta Masiero e Giulia Pavei più Alessia Pasa, aveva privato la squadra veneta di ogni possibile elemento utile al ruolo. Lei è Jessica Piccinin che, col rientro ormai definitivo dei due liberi di coach Rondinelli, la società da Santa Giustina in Colle lascia libera di tornare alla sua attività nel beach volley alla quale la Nuvolí l’aveva momentaneamente strappata.

Era lo scorso 23 dicembre e per Jessica fu un regalo di Natale anticipato: l’AltaFratte affrontò la VTB Bologna perdendo 3-2, un punto quasi insperato e a cui la giocatrice nata a Padova ma vissuta a Favaro Veneto ha dato un contributo fondamentale. Due giorni fa è arrivato l’annuncio della fine di questa esperienza, esattamente 54 giorni dopo e con 4 match disputati (6 set complessivi).

Tramite i propri profili ufficiali, l’AltaFratte ha raccolto le sue emozioni dopo quasi due mesi ad alti livelli: “Il contatto con AltaFratte è avvenuto tramite Francesca Volpin, compagna e amica con la quale ho giocato a Castelfranco. Inizialmente ero abbastanza titubante nell’accettare la proposta visto che non giocavo a pallavolo da qualche anno, poi mi sono buttata e devo dire che è stata una bella follia dove mi sono divertita molto. Mi sono trovata davvero molto bene, Vincenzo e le ragazze sono persone molto dedite al lavoro, ci siamo presi sin da subito. Dedicano anima e corpo ad ogni allenamento e mi hanno fatta sentire dal primo momento parte del gruppo. Mi sono divertita molto, non avevo mai giocato a questi livelli e non posso che essere fiera di aggiungere una così bella cornice alla mia carriera pallavolistica. È stato davvero bello e gratificante giocare a Bologna. Sono contenta di aver dato il mio contributo alla squadra seppure con il grosso rammarico di aver portato a casa un solo punto. Avevo svolto un solo allenamento con il team e questo la sera prima della gara, ma la cosa che mi ha sorpresa di più è stato sentire le ragazze così vicine, come se ci conoscessimo da sempre. Fin da subito si è creata una bellissima alchimia”.

Coach Rondinelli ha speso parole al miele per lei: “In tutta sincerità, su Jessica posso dire solo cose positive, è arrivata poche ore prima del match di Budrio ma integrandosi da subito alla perfezione, le abbiamo spiegato un paio di cose relative alla nostra disposizione in campo e dopo un solo allenamento ha fornito una prova senza dubbio positiva in un pomeriggio nel quale le assenze di liberi e posti4 ci avevano lasciato senza cambi, in una gara che avrebbe potuto terminare con uno 0-3 e che invece un nostro calo fisico ha fatto si che terminasse al tie-break, quel giorno avevamo anche Ilaria febbricitante e chi non aveva la febbre in quel momento l’aveva avuta nel corso della settimana. Jessica (che avevo incontrato un paio di volte in carriera) si è rivelata molto professionale, anche dopo i rientri di tutte le compagne allora ammalate ci ha dato una grossa mano in allenamento pur dovendo correre molto per arrivare a Trebaseleghe. L’ho già ringraziata personalmente ma intendo ribadire qui il concetto, un’atleta molto professionale, oltre che una ottima interprete del suo ruolo”.

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