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Nel Conselvano l'agricoltura vale oltre 100 milioni di euro l'anno: i dati di Cia Padova

Oltre che alla vite (2.048 gli ettari complessivi), l’intera aerea è particolarmente vocata al granoturco (4.753 ettari), alla soia (3.971 ettari) e al grano tenero (3.186 ettari)

L’agricoltura nella zona del Conselvano vale oltre 100 milioni di euro all’anno, dei quali 30 milioni sono riconducibili al solo Friularo. 

Agricoltura nel Conselvano

1.866 le aziende agricole presenti sul territorio (dati relativi ai fascicoli aziendali Avepa). Oltre che alla vite (2.048 gli ettari complessivi), l’intera aerea è particolarmente vocata al granoturco (4.753 ettari), alla soia (3.971 ettari) e al grano tenero (3.186 ettari). Tutti i dati relativi al primario dell’area sono stati presentati da Cia Padova in occasione del giorno clou della tradizionale Fiera di Sant’Agostino, giunta alla 444esima edizione. «Si tratta di numeri significativi - sottolinea il presidente di Cia Padova, Luca Trivellato - che mostrano una volta di più quanto sia strategico il comparto in questa zona». Fra le altre colture, le ortive si estendono su una superficie di 648 ettari; e poi l’orzo (549 ettari), la barbabietola da zucchero (269 ettari), il grano duro (156 ettari), il girasole (94 ettari), gli alberi da frutto (74 ettari) e la colza (50 ettari). In totale, nel Conselvano vengono coltivati appezzamenti agricoli per più di 17mila ettari. «Si tratta di un patrimonio economico e sociale da salvaguardare. A questo riguardo chiediamo un sostegno concreto tanto alle Istituzioni locali che a quelle regionali». Molteplici le criticità: l’aumento dei costi dell’energia, l’emergenza climatica in atto (con lunghi periodi aridi cui seguono nubifragi intensissimi o grandinate) e prezzi agricoli che, spesso, costringono a lavorare in pareggio, se non addirittura in perdita. «La Fiera di Sant’Agostino diventa allora l’occasione per fare una seria riflessione sul primario. Gli imprenditori agricoli rappresentano le prime sentinelle del territorio, serve una rete di collaborazione con gli enti locali». Relativamente ai cambiamenti climatici, invece, «sempre di più - precisa il presidente Cia della zona di Conselve, Emiliano Targa - portiamo avanti le nostre attività alla stregua di un pronto soccorso. Allorché si verificano dei fenomeni avversi, siamo tenuti ad essere veloci nell’intervenire in pieno campo per tentare di salvare il salvabile».

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