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Caos Busitalia, i sindacati chiedono un incontro urgente all'assessore regionale De Berti

«La Regione è chiamata a svolgere un ruolo fondamentale nella gestione di questa crisi ed è l’Ente più indicato a chiedere un confronto con Ferrovie dello Stato, azionista di maggioranza in Busitalia, con cui individuare delle soluzioni in grado di migliorare una situazione ormai non più sostenibile, sia per i cittadini che per i lavoratori»

«Gentile Assessore, le scriventi Organizzazioni Sindacali Confederali, Cgil, Cisl, Uil di Padova, sono a richiederle un incontro per affrontare il tema della grave crisi del trasporto pubblico locale della nostra Provincia»: inizia così la lettera che i Segretari Generali di Cgil Padova, Cisl Padova e Rovigo e Uil Padova, rispettivamente Aldo Marturano, Samuel Scavazzin e Massimo Zanetti, hanno inviato all’Assessore ai Trasporti della Regione Veneto, Elisa De Berti, al fine di individuare nei prossimi giorni una data per incontrarsi, con anche la partecipazione delle rispettive categorie dei trasporti, e affrontare l’ormai consolidata crisi del Trasporto Pubblico Locale del nostro territorio e in particolare di Busitalia, l’azienda a cui ne è stata demandata la gestione.

Lettera

«Una crisi che va avanti ormai da troppo tempo - dicono nella lettera i tre segretari confederali - nonostante i tentativi messi in campo dalle Organizzazioni Sindacali per affrontarla: dal costante confronto con l’Ente di Governo al coinvolgimento di Parlamentari e Consiglieri Regionali sul tema, fino alla partecipazione agli incontri convocati dalle apposite Commissioni Comunali, alla presenza dell’Amministratore Delegato di Busitalia, Gino Colella. Tutto ciò purtroppo non ha portato a dei significativi cambiamenti della situazione come purtroppo possono constatare gli utenti e come testimoniano gli articoli della stampa locale che informano di corse saltate ad un ritmo pressoché quotidiano. Una crisi le cui cause vanno ricercate nella carenza ormai cronica di personale, legata indissolubilmente alle retribuzioni assolutamente poco competitive rispetto al mercato privato, a cui si aggiunge il pesante scoglio rappresentato dalle condizioni con cui Busitalia si era aggiudicata l’appalto nel 2017 per la gestione del TPL, già al limite allora, diventate insostenibili in seguito allo scoppio, prima, della pandemia e, dopo, della guerra. E tutto questo accade, secondo Cgil Cisl e Uil, nonostante si tratti di un settore che riveste un’importanza fondamentale sia per la vita e i diritti dei cittadini, sia per l’ambiente, tant’è che si tratta di una delle maggiori voci di investimento del Pnrr. Ecco perché - esortano e concludono Marturano, Scavazzin e Zanetti - la Regione è chiamata a svolgere un ruolo fondamentale nella gestione di questa crisi ed è l’Ente più indicato a chiedere un confronto con Ferrovie dello Stato, azionista di maggioranza in Busitalia, con cui individuare delle soluzioni in grado di migliorare una situazione ormai non più sostenibile. E questo, sia per i cittadini che per le lavoratrici e lavoratori di Busitalia»

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