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Malamovida, Luni: «I baristi che non rispettano le regole vanno puniti, ma Padova è universitaria»

La presidente di Appe replica ai residenti e alla consigliera leghista Mosco, che avevano chiesto interventi urgenti all'amministrazione tra le piazze e il Portello

«Prima di qualsiasi presa di posizione o commento non possiamo dimenticare che Padova è una meravigliosa e viva città universitaria, con oltre 70 mila studenti che vivono nel nostro Comune. Ci sono zone che storicamente fungono da aggregazione studentesca e, crescendo il numero di universitari, cresce anche il movimento serale post-studio». Lapresidente din Appe replica ai residenti del centro e alla consigliera della Lega Eleonora Mosco, che avevano chiesto degli interventi per debellare il fenomeno della movida tra le piazze e il Portello.

Appe

«I pubblici esercizi fanno il loro lavoro (serale o diurno) di somministrazione alimenti e bevande e bisogna sottolineare che la stragrande maggioranza dei locali lavora in modo regolare, accogliendo i clienti e dando loro prodotti di qualità, servizi apprezzati e sicurezza - sostiene Luni - Chi “svende” alcolici, chi somministra alcolici a persone già in evidente stato di ebrezza non è giustificabile e infanga la categoria. Come Associazione tuteliamo chi lavora nel rispetto delle regole e collaboriamo con chi le fa rispettare.  Solo nelle ultime settimane abbiamo incontrato il Comandante Provinciale dei Carabinieri e il Questore, affrontando anche le tematiche della movida, per trovare possibili soluzioni condivise: vanno ascoltate le segnalazioni dei residenti, ma ricordando che se non ci fosse sano movimento studentesco, ci sarebbero zone d’ombra con relative problematiche molto più gravi del rumore, come spaccio, delinquenza, locali abusivi e molto altro. Non dimentichiamoci come erano “difficili” in termini di sicurezza, assembramenti, schiamazzi, spaccio e alcolismo, alcune zone di Padova alcuni anni fa».

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