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«Quasi 55mila pensionati padovani vivono con meno di 750 euro al mese»: la denuncia

Sottolinea il presidente Carlo Miatello: «Si tratta di numeri importanti. Ecco perché vogliamo dare voce a chi non ne ha, grazie ad un’azione politico-sindacale che sia il più concreta possibile. In primo luogo, serve restituire alle pensioni il valore perduto, riducendo su di esse il carico fiscale, superiore alla tassazione dei redditi da lavoro dipendente»

«Le pensioni italiane sono le più basse a livello europeo. Chiediamo di aumentare la minima ad almeno 780 euro al mese e, comunque, ad un importo non inferiore a quanto indicato dall’Ue riguardo la soglia di povertà»: l'associazione nazionale pensionati di Cia Padova è pronta a presentare ai parlamentari veneti un pacchetto di proposte ad hoc in termini di sociale e sanità.

Pensioni

Stando agli ultimi dati Istat, in provincia di Padova sono 54.407 i pensionati che vivono con un assegno fino a 750 euro al mese (il 26,96% del totale dei pensionati, che nel padovano sono 201.762). «Si tratta - sottolinea il presidente di Anp Cia Padova, Carlo Miatello - di numeri importanti. Ecco perché vogliamo dare voce a chi non ne ha, grazie ad un’azione politico-sindacale che sia il più concreta possibile. In primo luogo, serve restituire alle pensioni il valore perduto, riducendo su di esse il carico fiscale, superiore alla tassazione dei redditi da lavoro dipendente». Per quanto riguarda “Opzione donna”, Anp Cia Veneto presenterà l’istanza di una riforma complessiva al fine di renderla veramente accessibile: «Siamo contrari ad un calcolo interamente contributivo degli assegni, già magri, delle lavoratrici». Per i giovani, invece, va istituita la pensione di garanzia «con la previsione di un assegno base minimo dignitoso. Necessario, inoltre, indicare l’attività agricola come lavoro gravoso e usurante, attingendo ai benefici di legge connessi (nello specifico, l’Ape sociale) per anticipare la pensione. E ancora: va azzerata l’Imu sui terreni agricoli per tutti quei pensionati ex agricoltori che non risultano più iscritti alla previdenza. Nell’ambito del Pnrr occorre attivare un piano sociosanitario più vicino ai cittadini potenziando l’assistenza domiciliare e i servizi di telemedicina. A tal proposito ci auguriamo che le aree rurali non vengano abbandonate: non esistono cittadini di seria A e altri di serie B. Devono essere previsti, infine, degli adeguati finanziamenti per l’attuazione della recente legge delega sull’assistenza agli anziani, il cui obiettivo è ridurre la grande frammentazione che da sempre caratterizza questo settore”. Gli incontri coi parlamentari veneti «vanno nella direzione di una condivisione finalizzata a trovare delle soluzioni efficaci alle tante criticità emerse, in particolare durante e dopo il Covid». 

Donne

Sul tema pensioni, inoltre, «è necessario modificare le regole previdenziali per le donne, oggi assai penalizzanti. Ricordiamo, infatti, che la quattordicesima ha un importo variabile a seconda della contribuzione con cui è stata liquidata la pensione stessa. Un elemento, questo, che sfavorisce le donne, le quali hanno alle spalle una carriera lavorativa spesso discontinua». Non solo. In questi giorni tanti pensionati, in particolare i titolari delle minime, stanno chiedendo informazioni sul cedolino di luglio che presenta qualche euro in più rispetto ai 563 dei mesi scorsi, perché comprensivo della quattordicesima e degli adeguamenti dovuti. «Non si alimenti la confusione - chiariscono Anp Cia e il patronato Inac Cia - Rimarchiamo la differenza tra quattordicesima mensilità e aumento delle minime». Inoltre, nel cedolino di luglio è stata confermata la quattordicesima, cioè la somma che viene erogata tutti gli anni a partire dal 2007 a chi ha i requisiti. Tale mensilità spetta dai 64 anni di età in su. Il relativo importo varia in base al reddito, e va da 437 euro a 655 euro a seconda degli anni di contribuzione pagati. Per chi ha versato di più, la quattordicesima è più alta. «Bisogna comunicare con chiarezza quali sono gli importi e per quale ragione sono erogati - chiosa Miatello - senza alimentare notizie infondate su bonus governativi inesistenti», Per ottenere la quattordicesima, sottolinea infine Anp, vanno comunicati all’Inps i propri redditi. «Motivo per cui è opportuna una verifica - conclude la presidente - A tal riguardo i nostri uffici sono a disposizione»

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