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Morto il dottor Realdon, il cordoglio di Zaia: «La sanità veneta perde un raro esempio di umanità»

Profondamente colpito anche il residente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Padova, Domenico Crisarà: «Con il dottor Piero Realdon se ne va prima di tutto un amico e un galantuomo»

«Con Piero Realdon la sanità veneta, non solo quella padovana, perdono un raro esempio di umanità, preparazione professionale, dedizione al lavoro. Un esempio che mi auguro sarà seguito dai giovani medici che si avviano a intraprendere questa difficilissima ma anche gratificante professione»: così il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia ricorda la figura del dottor Piero Realdon, direttore della funzione territoriale dell’Ulss 6 Euganea e direttore del distretto socio-sanitario Terme Colli, mancato improvvisamente nel week-end.

Luca Zaia

«Passione e professionalità - aggiunge Zaia - sono i tratti che hanno caratterizzato l’intera vita di questo straordinario medico, non a caso amatissimo da colleghi e cittadini. È questo che fa di lui una grande figura, non solo professionale, ma anche umana, con quel suo tratto elegante, il sorriso sempre sulle labbra, la totale disponibilità a mettersi a disposizione ogniqualvolta il suo intervento fosse necessario. La sanità veneta, non solo quella padovana, perdono una pedina preziosa della loro organizzazione. Al figlio, ai familiari, e a tutta la gente che lo ha conosciuto e gli ha voluto bene, rivolgo il mio più profondo sentimento di cordoglio».

Domenico Crisarà

Profondamente colpito anche il residente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Padova, Domenico Crisarà: «Con il dottor Piero Realdon se ne va prima di tutto un amico e un galantuomo. E se ne va un grandissimo professionista che davvero aveva a cuore il Servizio Sanitario regionale ed in particolare le cure territoriali. La sua grande professionalità è stata dimostrata durante il Covid momento drammatico durante il quale, grazie al suo lavoro, sono stati possibili i risultati di assistenza che questa Azienda e la regione tutta hanno ottenuto nei difficilissimi anni di pandemia. Egli era un professionista che si è sempre battuto per lo sviluppo delle cure primarie territoriali con lungimiranza e visione, dando una impronta forte ai servizi di assistenza domiciliare rivolta in particolare alla cronicità e alla terminalità. Il dottor Piero Realdon lascia un vuoto incolmabile nel cuore delle persone che gli hanno voluto bene e un vuoto di pensiero in questo momento critico per la Sanità regionale».

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