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Martedì, 30 Aprile 2024
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La Cisl Fp Padova e Rovigo intraprende tre iniziative legali contro le aziende sanitarie

La Cisl Fp Padova e Rovigo si mobilita e attiva tre vertenze di grande importanza per il recupero di diritti fondamentali del personale sanitario: diritto alla mensa, al buono pasto per il personale turnista e al riconoscimento del tempo di vestizione per il personale che per esigenze Igienico-sanitarie ha l'obbligo di indossare una divisa

La Cisl Fp Padova e Rovigo si mobilita e attiva tre vertenze di grande importanza per il recupero di diritti fondamentali del personale sanitario: diritto alla mensa, al buono pasto per il personale turnista e al riconoscimento del tempo di vestizione per il personale che per esigenze Igienico-sanitarie ha l'obbligo di indossare una divisa.

Assemblea e diffida

Queste le ragioni che hanno costretto la CISL FP di Padova e Rovigo a mobilitarsi. Davanti a più di 500 iscritti e delegati in presenza e in meet chiamati a raccolta in un'assemblea generale convocata allo scopo oggi, venerdì 28 aprile, la CISL ha illustrato in dettaglio, supportata dal proprio legale, le ragioni della mobilitazione e le vertenze conseguenti. Spiega Fabio Turato, coordinatore sanità pubblica Cisl Fp Padova Rovigo: «Abbiamo raccolto firme, scritto alle Aziende e alla Regione senza una risposta concreta, abbiamo sortito solo un rimpallo di responsabilità: il risultato è che ad oggi, nonostante sia consolidata la giurisprudenza in materia, i lavoratori continuano a vedersi negati dei diritti sacrosanti». Sottolinea Alessandro Piovan, dirigente sindacale dell'Ulss 6 Euganea: «Cominceremo con una diffida inviata alle Aziende Sanitarie di Padova e Rovigo, che dovranno sottoscrivere i lavoratori per non perdere il diritto maturato almeno degli ultimi 5 anni e se a questo non seguiranno risposte proseguiremo davanti al Giudice certi di essere dalla parte giusta. In alcune Aziende non è ancora riconosciuto il diritto alle calzature nonostante rappresentino un Dispositivo di Protezione Individuale previsto dalle norme in materia di sicurezza».

Tempo di vestizione

Aggiunge Achille Pagliaro, segretario aziendale dell'Azienda Ospedaliera di Padova: «I lavoratori chiedono il riconoscimento del tempo di vestizione. Il tempo impiegato per indossare e togliere la divisa debba essere considerato orario di lavoro e quindi retribuito. È un principio sancito già dal contratto 2016-2018. Il riconoscimento è applicato a macchia di leopardo, sono state escluse intere categorie di lavoratori infermieri, Oss, ostetriche, tecnici sanitari, personale della riabilitazione, personale vigilanza e operatori tecnici. Abbiamo chiesto il recupero degli arretrati del "tempo tuta" per il periodo che va da maggio 2018 a maggio 2023, coprendo cinque anni di ingiustizie nei confronti dei lavoratori».

Diritto alla mensa

Esclama Emiliano Bedon, dirigente sindacale Ulss 6 Euganea: «Chiediamo inoltre il diritto alla mensa per il personale turnista. In base alle Sentenze della Suprema Corte di Cassazione e ai pareri ARAN ormai è pacifico il riconoscimento del diritto alla mensa o al buono pasto sostitutivo a prescindere dalla fascia oraria interessata, garantendo così un trattamento più equo e gli arretrati degli ultimi 5 anni».

Buoni pasto

«Ma quello che più grida giustizia  - prosegue Turato - è il valore del Ticket Restaurant, fermo da 36 anni alle vecchie 8000 lire (4,13 euro). È inaccettabile mantenere il valore nominale dei buoni pasto a 5,16 euro, considerato l'aumento del costo della vita negli ultimi 35 anni, sembra che iil tempo si sia fermato. II lavoratori sono costretti ad utilizzare il buono pasto a giorni alterni o a pagare di tasca propria per avere un pasto decente. Il personale sanitario è fanalino di coda dietro ad aziende pubbliche e private che vanno dai 7 ai 12 euro. Oggi i lavoratori sono costretti a partire da casa con la Marmitta e la Gavetta e a mangiare di nascosto dietro alle scrivanie o negli angoli. La CISL FP di Padova e Rovigo si impegna a garantire che questa vertenza sia portata avanti con fermezza e determinazione per difendere i diritti dei lavoratori del settore sanitario. L'attenzione della CISL FP si concentra sull'importanza di questa battaglia legale, che mira a restituire dignità e giustizia ai lavoratori coinvolti». Conclude Carlo Cogo, dirigente sindacale dell'Ulss 5 Polesana: «Ci auguriamo che le Aziende Sanitarie coinvolte (Azienda Zero, Azienda Ospedaliera di Padova, Istituto Oncologico Veneto, Azienda Ulss 6 Euganea e Azienda Ulss 5 Polesana) riconoscano le richieste formalizzate dai lavoratori patrocinati dalla nostra Organizzazione evitando le conseguenze che una azione giudiziaria avrebbe anche sul clima organizzativo interno e sulle relazione con i propri professionisti».

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