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«Ha donato fegato e cuore, continuerà a vivere»: Matteo ricorda Ricky, morto a 36 anni

Riccardo Val, che sarebbe diventato padre tra settembre e ottobre, è scomparso a causa di un male incurabile: il toccante ricordo del fratello maggiore

"Anima pura, cuore biancoscudato: vivi per sempre Ricky". Lo striscione appare prima della finale di Coppa Italia di serie C tra Padova e Catania, e fa commuovere tutto lo stadio Euganeo: così gli ultras biancoscudati hanno voluto omaggiare Riccardo Val, 36 anni, scomparso lunedì 18 marzo dopo aver combattutto fino all'ultimo un male che non gli ha lasciato scampo.

Striscione Riccardo Val-2

Il ricordo del fratello Matteo

Una morte che ha gettato nello sconforto le tante persone che hanno voluto bene a chi, grazie al suo animo gentile, dispensava sorrisi in ogni frangente. Rintracciamo suo fratello Matteo - che aveva già lasciato un commosso ricordo su Facebook - poche ore prima della sfida di Coppa Italia, che ha voluto seguire di persona «insieme a Sara, la moglie di Ricky, per prenderci l'abbraccio del popolo biancoscudato». Matteo, quindi, riavvolge il nastro fino all'inizio del dramma, per la precisione a venerdì 16 febbraio: «Ricky stava lavorando insieme ai suoi colleghi quando ha avuto un attacco epilettico, il primo della sua vita: lo portano in ospedale, gli fanno le analisi e scoprono che ha delle lesioni tumorali al cervello. Mai un mal di testa, eppure l'esito è chiaro: lo operano il lunedì successivo, e viene dimesso dopo una settimana». Apre una parentesi, Matteo: «La crisi epilettica è successa due giorni prima del pranzo che aveva organizzato per annunciare a tutti noi che avrebbe avuto un figlio, e che tra settembre e ottobre sarebbe diventato padre». Riprende fiato e torna a raccontare: «Per due-tre settimane, una volta rientrato a casa dopo le dimissioni, non ha avuto particolari problemi. Sapevamo che il tumore era al quarto stadio, quindi non guaribile ma gestibile, tanto che avevamo fissato le varie cure tra cui la radioterapia, che avrebbe dovuto iniziare lo scorso lunedì». Purtroppo, però, ciò non è stato possibile: «Sabato mattina ho ricevuto una chiamata da sua moglie, la quale mi ha detto che stava male. È successo tutto in poco tempo: in ambulanza, durante il trasferimento in ospedale, ha perso conoscenza, e dopo un paio d'ore sono cessate le sue funzioni cerebrali, con il decesso che è stato poi ufficialmente dichiarato lunedì». E Matteo, in tal senso, ha una sua teoria: «Ricky ha lottato come un leone, ma sono convinto che nella sua testa abbia pensato "adesso mi tolgo dai coglioni" per proteggere i suoi cari dalla sofferenza del vederlo consumarsi. Per me ha voluto compiere l'ultimo, ennesimo atto di generosità e altruismo verso il prossimo». Già, perché Riccardo aiutava gli altri, come ricorda Matteo: «Era un donatore di sangue, ma in queste ultime settimane abbiamo scoperto che era anche stato selezionato come donatore compatibile sia di midollo che di cellule staminali. Per questo, quando ci hanno chiesto il consenso per l'espianto degli organi, abbiamo acconsentito subito consapevoli che è quello che avrebbe voluto. Per ora ha donato il fegato e il cuore: lui continuerà a vivere, in altre persone ma continuerà a farlo».

Le esequie

Il funerale di Riccardo Val si terrà sabato 23 marzo alle ore 10 nella chiesa di Peraga di Vigonza.

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