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Bambino morto per la puntura di un calabrone: i suoi polmoni trapiantati a Padova

Due ulteriori vite sono state salvate da questo atto di generosità: il cuore è stato prelevato e trapiantato ad un bambino all’ospedale di Bologna ed entrambi i polmoni ad un bambino all’ospedale di Padova

Un bambino tedesco di nove anni è morto mercoledì mattina, 23 agosto, all’ospedale di Alessandria dopo essere andato in choc anafilattico per la puntura di un calabrone avvenuta lunedì 21 agosto. I suoi genitori hanno scelto di donare gli organi che hanno permesso di salvare cinque vite con altrettanti trapianti, tre dei quali (fegato e due reni) all'ospedale Molinette della Città della Salute di Torino. Due ulteriori vite sono state salvate da questo atto di generosità: il cuore è stato prelevato e trapiantato ad un bambino all’ospedale di Bologna ed entrambi i polmoni ad un bambino all’ospedale di Padova. La complessa gestione anche organizzativa di questi trapianti, e la loro valutazione immunologica, è stata effettuata dall’Immunogenetica delle Molinette, dove ha sede anche il Centro Regionale Trapianti della Regione Piemonte.

I trapianti

Particolarmente complesso da un punto di vista sia tecnico sia logistico - come spiega TorinoToday - il trapianto di fegato. Avendo il fegato del bambino patito un danno ischemico protratto (più di 1 ora di arresto cardiaco), l’organo non ha trovato candidati pediatrici in lista nazionale idonei. L’organo è stato donato a un paziente cronicamente ricoverato alle Molinette per uno stato di encefalopatia epatica cronica invalidante. Grazie ad un intervento durato più di 12 ore, il professor Renato Romagnoli e la sua équipe sono riusciti nell’impianto del fegato donato. “A meno di 24 ore dall’intervento, il decorso del ricevente del trapianto di fegato nella Terapia Intensiva (diretta dal dottor Roberto Balagna) è al momento privo di complicanze”, fanno sapere dall’ospedale. Entrambi i reni sono stati trapiantati alle Molinette su due pazienti (un uomo e una donna). Il trapianto renale in queste condizioni in cui il donatore presentava una condizione della funzione renale di sofferenza acuta ma reversibile, se opportunamente gestita, è stato reso possibile grazie all’attenta valutazione integrata dei reni ed al loro ricondizionamento mediante macchine da perfusione fredda, tecnica innovativa di cui il Centro trapianti renali delle Molinette è leader in Italia. L’ intervento è stato eseguito con successo dall’équipe della Chirurgia vascolare ospedaliera del dottor Aldo Verri, della Clinica Urologica universitaria del professor Paolo Gontero e dell’Anestesia Rianimazione 2 del dottor Roberto Balagna. La delicata gestione clinica dei riceventi è operata dall’équipe della Nefrologia Dialisi Trapianto del professor Luigi Biancone, che ha sviluppato e pubblicato a livello internazionale protocolli antirigetto innovativi a bassa tossicità renale proprio per migliorare l’utilizzo di reni da questo tipo di donatori.

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