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Emergenza abitativa, Udu: «Zaia la smetta di ignorare le richieste degli studenti»

«Sono ormai più di dieci anni che il Veneto ha bloccato il fondo di investimento nel diritto allo studio, impedendo all'ESU Padova di fare investimenti coraggiosi per permettere agli studenti di tornare a studiare in città» sottolinea Beatrice Sofia Urso, rappresentante di Udu nel Cda dell'Esu

Padova al momento conta 10 residenze universitarie, con 1.358 posti alloggio, a fronte di una popolazione studentesca che sfiora i 70.000 studenti. Salta facilmente all'occhio, secondo i rappresentanti di Udu, la mancanza di investimenti regionali nel diritto allo studio, con una disponibilità di alloggi che può soddisfare solo il 2% degli studenti. 

Emergenza abitativa

«L'emergenza abitativa e l'assenza dell'Esu hanno incrementato notevolmente la concorrenza tra privati, con i costi degli affitti che rispecchiano la situazione di Milano e Bologna, ma in una città come Padova è inaccettabile - dichiara Beatrice Sofia Urso, rappresentante di Udu Padova nel Cda dell'Esu - Sono ormai più di dieci anni che il Veneto ha bloccato il fondo di investimento nel diritto allo studio, impedendo all'ESU Padova di fare investimenti coraggiosi per permettere agli studenti di tornare a studiare in città. In dieci anni sono mancati più di 20 milioni in fondi per il diritto allo studio e queste sono le conseguenze. Dopo un'emergenza abitativa di tale portata, questo fondo deve essere immediatamente sbloccato. Zaia la smetta di ignorare le richieste degli studenti e inizi a rimboccarsi le maniche anche per noi». Di sette progetti sulla residenzialità studentesca che stanno partendo in città, fa notare Domenico Amico, coordinatore di Udu, «sei sono iniziative di privati, che vogliono speculare sulle necessità degli studenti. L'obiettivo dell'Esu deve essere quello di rendere disponibili gli alloggi a tutti gli studenti che ne hanno bisogno, permettendo il loro ritorno in città e limitando la possibilità dei privati di sfruttare questa esigenza per i propri interessi. La Regione, poi, deve garantire all'ESU di poterlo fare, attraverso investimenti periodici e significativi sul diritto allo studio. Siamo stanchi di vivere in una regione che non ci considera nemmeno come ultima ruota del carro, è il momento di sbloccare i fondi per costruire nuove residenze e alloggi per gli studenti universitari».

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