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Siglato lo scambio Via Anelli-Prandina. Giordani: «Questura in 7 anni e in via Orsini sorprenderemo tutti»

A Palazzo della Ragione ufficializzata la permuta delle due aree tra Comune e Demanio. Il sindaco: «Entro la fine del mandato sveleremo il progetto per la ex caserma, ma ci sarà spazio per tutto e il nostro obiettivo sarà quello di valorizzare il parco delle mura»

«Entro sette anni avremo la nuova Questura, mentre prima di chiudere il mandato avremo uno splendido progetto per la Prandina. Sarà inserito in quello più ampio del Parco delle Mura e sono sicuro che accontenterà tutti». E' il giorno della firma. Lo scambio tra Prandina e via Anelli è avvenuto oggi 12 luglio nella Salone di Palazzo della Ragione e a sancirlo è stato il sindaco Sergio Giordani assieme al direttore Agenzia del Demanio Veneto Edoardo Maggini Direzione Regionale del Veneto.

Giordani

«Siamo nella storia. Ma non voglio che questa sia considerata una vittoria di Giordani e dalla sua giunta, perché questa è la vittoria di tutta la città e quindi anche di tutti i sindaci che mi hanno preceduto» evidenzia il primo cittadino «ma finalmente abbiano chiuso un'operazione incredibile che ci è costata molta fatica. Ora parte l'iter progettuale, che per la nuova Questura credo durerà tra i 6 o i 7 anni. Sulla Prandina ascolteremo tutti, ma sono sicuro che troveremo una sintesi per realizzare sia un'area verde che valorizzi le mura e sia un parcheggio»

Maggini

«Questa è stata un'operazione molto complessa e alla quale continueremo a stare dietro. E' tra le più importante, se non la più importante, di tutta la regione. Ci dà l'opportunità di riqualificare e di partecipare alla rigenerazione urbana, che è poi uno dei nostri compiti» le parole del direttore del Demanio

Alla cerimonia era presente anche il prefetto Raffaele Grassi, il soprintendente Fabrizio Magani, la Questora Isabella Fusiello, il vicesindaco Andrea Micalizzi, gli assessori Diego Bonavina, Marta Nalin, Chiara Gallani, Antonio Bressa e Andrea Ragona. Nel corso del mandato Andrea Micalizzi è riuscito nell'operazione di acquisire tutti gli alloggi (per una cifra superiore ai 5 milioni di euro) e poi demolire tutti i palazzoni diventati tristemente famosi nella prima decade degli anni Duemila prima per la frequentazione, successivamente per l'abbandono e il degrado.

Oggi che è stato ufficializzato il passaggio nelle mani dello Stato, si potrà iniziare con la fase di progettazione affidata da Roma comunque al Comune. In cambio arriverà la proprietà dell'area della Prandina, dove c'è chi vuole un grande parcheggio a servizio del centro e chi invece ne vuole fare un'area verde con servizi dedicati al sociale e allo sport. Da una parte i commercianti, gli esponenti del centrodestra cittadino e una fetta di maggioranza, dall'altra gli ambientalisti e Coalizione Civica.

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