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Violenza contro le donne, la Regione destina 5,5 milioni di euro per le attività di contrasto

Il progetto è stato condiviso con il “Tavolo di coordinamento regionale per la prevenzione ed il contrasto alla violenza contro le donne” che, riunito dall’Assessore lo scorso mese, ha dato parere favorevole all’unanimità

«Indimenticabili, sono ancora nella mente le recenti immagini dei funerali di giovani donne che hanno trovato la morte nel corso o alla conclusione di relazioni con uomini violenti che non hanno saputo gestire la relazione se non con la loro aggressività distruttiva e omicida. I media e i dati ci dicono che questi episodi sono la punta di un iceberg più vasto e diffuso. Le notizie che la cronaca ci propone, con allarmante frequenza, ci impongono di rispondere con atti concreti che diano sostanza allo sdegno e alla preoccupazione. Provvedimenti come quello appena varato, danno una risposta a quelle donne costrette a misurarsi con questo triste fenomeno, che si consuma molto spesso tra le mura domestiche, intervenendo inequivocabilmente contro questa piaga sociale con attività di prevenzione, protezione, accoglienza riscatto e informazione»: così il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, commenta favorevolmente la delibera che la Giunta regionale - su proposta dell’assessore alla sanità e alle Politiche sociali, Manuela Lanzarin - ha approvato con la nuova programmazione dei fondi per le attività di contrasto alla violenza contro le donne.

Risorse

Il provvedimento mette in campo risorse per un valore complessivo di 5.490.949,68 euro tra fondi regionali (1.550.000 euro) e provenienti da quelli messi a disposizione a livello nazionale (3.940.949,68 euro). Il progetto è stato condiviso con il “Tavolo di coordinamento regionale per la prevenzione ed il contrasto alla violenza contro le donne” che, riunito dall’Assessore lo scorso mese, ha dato parere favorevole all’unanimità. Sottolinea l'assessore Lanzarin: «Novità importante della ripartizione dei fondi di quest’anno è l’apertura degli sportelli antiviolenza nelle università di Padova, Venezia e Verona. La possibilità di ricevere un aiuto diretto avviando un percorso entra anche nei luoghi di studio. Dai recenti tristi fatti di cronaca abbiamo avuto la conferma che dall’essere vittima di questa piaga non sono escluse studentesse e giovani donne. Questi nuovi sportelli sono il frutto di una precisa sinergia della Regione con gli Atenei. Un servizio che va ad aggiungersi a quelli compresi nella vasta rete specifica organizzata nel Veneto e in continua espansione da alcuni anni. Ancora una volta, infatti, nell’affrontare il tema della violenza contro le donne, manteniamo un impegno preso con la società veneta, quello di garantire una dotazione importante all’articolazione di servizi mirati. Il Veneto dispone di una rete che si articola principalmente in 25 Centri antiviolenza, 31 Case rifugio e numerosi sportelli su tutto il territorio. Un’attività che punta su numerose linee d’intervento oltre quella della protezione. Sono messe in campo, infatti, iniziative non solo per fare uscire la donna dall’eventuale circuito di violenza, ma anche pensate per assicurare la ripartenza sociale ed economica, per il sostegno abitativo e il reinserimento lavorativo e contrastare situazioni di violenza psicologica o fisica con interventi di prevenzione, assistenza, sostegno».

Suddivisione

Nel dettaglio le risorse sono così suddivise:

  • Fondi regionali: un milione di euro di contributo per l’autonomia delle donne prese in carico dai centri antiviolenza e case rifugio A e B, con riparto diretto e in egual misura alle strutture che risulteranno iscritte negli elenchi regionali; 50mila euro di contributo per l’apertura di sportelli presso le sedi universitarie, con assegnazione diretta alle Università di Padova, Venezia e Verona con accordo di collaborazione; 300mila euro per dare sostegno alle attività e servizi delle case rifugio con riparto diretto e in egual misura alle strutture che risulteranno iscritte negli elenchi regionali; 200mila euro per le attività di informazione, comunicazione e formazione. 
  • Fondi nazionali: un milione e 403.560,69 euro per il sostegno alle attività e servizi dei 25 Cav; un milione e 427.388,99 euro per il sostegno alle attività e servizi delle 31 case rifugio; 210mila euro per il sostegno agli sportelli; 400mila euro per il sostegno dei centri antiviolenza e delle case rifugio, con attenzione al finanziamento delle rette di accoglienza, anche in emergenza, delle donne e delle figlie e dei figli minori, vittime di violenza; 150mila euro per il sostegno alle attività e servizi dei centri antiviolenza contribuendo ai costi di gestione; 150mila euro per il sostegno ai centri antiviolenza e alle case rifugio (contributo per spese formazione e supervisione operatrici): 200mila euro per le attività di informazione, formazione e comunicazione per il territorio regionale con gli Enti afferenti ai protocolli di rete.

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