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Cronaca

Valentina Boscaro condannata a 24 anni di reclusione per l'omicidio di Mattia Caruso

La sentenza è arrivata quando erano da poco passate le 21. La donna è stata condotta in carcere

Sono le 21 e 05 quando la giudice Catani legge la sentenza che dichiara colpevole Valentina Boscaro e la condanna a 24 anni di reclusione per l'omicidio di Mattia Caruso e per il reato di diffamazione. Applicate le attenuanti generiche. Valentina Boscaro sarà però condotta in carcere perché ci sarebbe il pericolo di fuga nonostante il braccialetto elettronico. Disposti anche i risarcimenti per i famigliari. 

«Ti sei finalmente liberata di Mattia, Valentina?», ha chiesto dopo un surreale silenzio che si è creato dopo che è stata chiuso il processo. Lei invece, incredula nel sentire che sarebbe stata immediatamente tradotta in carcere, ha chiesto sottovoce all'avvocato Alberto Berardi: «Ma devo andare in carcere? Stasera?». Sembrava incredula. 

C'era tanta gente ad ascoltare la lettura della sentenza, questo da l'idea dell'attenzione che questo caso ha attirato su di se. Durante tutte le udienze si è avvertiva la sensazione che non fosse una vicenda di cronaca come se ne leggono tante. Non è molto frequente sentire parlare di ergastolo, anche solo come richiesta, nel tribunale di Padova. La difesa ha puntato tutto sulla figura della donna vessata. E di questo si è dibattuto fino all'ultimo momento utile. Una tesi contestata sia dalla Pm Sanzari che dalle legali di parte civile, Anna Desiderio e Francesca Betto. Anche quando si affrontata l'accusa calunnia ai danni di Giovanni Malara, difeso dall'avvocata Giulia Ranzato, che l'imputata aveva indicato come possibile colpevole tanto che gli era stato fatto anche l'esame del Dna, si è da una parte si è cercato farla passare come una leggerezza dall'altra si è cercato di dimostrare che fosse un comportamento in linea con la personalità della persona.

Resta comunque, al netto di qualsiasi ragionamento che questa vicenda miete un sacco di vittime, oltre al povero Mattia Caruso morto ucciso con una pugnalata al cuore. Inferto dalla donna che lui diceva di amare, anche se forse era più una ossessione amplificata dalla sfera sessuale, aspetto che nel  processo traspare come un elemento molto forte. Basta guardarsi attorno per rendersi conto che qualsiasi cosa fosse emersa dalla sentenza di questa sera, la vita di tantissime persone è irrimediabilmente cambiata. Lo è per i genitori di Mattia Caruso, Agatino e Rosa, per il fratello Rosario e la sorella Carmela. Lo è per i genitori di Valentina Boscaro, come si fa a non leggere nei loro occhi il dolore, che oggi erano presenti insieme. Si fa fatica a incrociarli, quegli occhi. 

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