rotate-mobile
Cronaca Montà / Via Due Palazzi

Detenuto va dal Santo in permesso e poi sparisce: ma il "miracolo" non si compie, catturato a Senigallia

Aveva con sé circa diecimila euro in contanti. Ha raggiunto la località marchigiana in bicicletta, forse si voleva imbarcare. Il fuggitivo non è però un detenuto qualunque e anzi è legato a vicende tragiche che hanno segnato la nostra storia recente

Ha approfittato di un permesso premio e si è dato alla fuga. In visita a Sant'Antonio nel giorno della festa, si è dlieguato senza lasciare, inizialmente, traccia. Ma il miracolo non si è compiuto e non è riuscito a trovare l'agognata libertà, il detenuto che in bicicletta era arrivato fino nelle Marche, a Senigallia, dove verosimilmente voleva imbarcarsi per scappare dove solo lui sa. In tasca, quando è stato fermato e riconosciuto, gli sono stati trovati 10mila euro in contanti. 

Il fuggitivo

Non è un detenuto qualunque, il fuggitivo. 61 anni, si chiama Giuseppe D'Assaro. Si trova al Due Palazzi dal 2007. Collaboratore di giustizia, è coinvolto in casi come quello della drammatica e morte di Sabine Maccarone. E' stato inoltre coinvolto in vicende legate al traffico internazionale di stupefacenti ed è inoltre l'ex marito della zia di Denise Pipitone, la bambina che scomparse e che mai più fu ritrovata, nel 2004.

La storia

La bambina scomparse proprio da da Mazara del Vallo il primo settembre di quell'anno e da lì si persero le sue tracce. L'uomo diventa un protagonista, molto poco attendibile in realtà, di quella che sembrava una svolta per raggiungere la verità sulla scomparsa della bambina.  Questo accade quando D'Assaro confessa di avere ucciso la sua convivente, Sabine Maccarrone, una donna di 39 anni, di origine svizzera, trovata morta il 16 aprile del 2007, dentro a un pozzo nel trapanese. Una volta di fronte agli inquirenti l'omicida cominciò a sostenere che il mandante del delitto appena compiuto sarebbe Giovanni Melluso, il falso pentito del caso Tortora. E' in quel momento che chiede di parlare con il procuratore di Marsala, Antonio Silvio Sciuto, al quale dice di conoscere i retroscena della scomparsa di Denise. Ma quello che confidò al giudice in realtà non portò a nulla di concreto tanto che del destino della bambina ancora oggi non si sa nulla. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Detenuto va dal Santo in permesso e poi sparisce: ma il "miracolo" non si compie, catturato a Senigallia

PadovaOggi è in caricamento