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Cronaca

Finanza stana finta povera: Bed & breakfast nella casa popolare

Le Fiamme gialle padovane hanno scoperto alcuni assegnatari di alloggi Ater che non versavano in difficoltà economiche, ma tutt'altro: una donna affittava camere pubblicizzandole sul web, un imprenditore benestante dichiarava zero reddito

Non conosce limite la spregiudicatezza di certa gente che, non solo evade le tasse presentando false dichiarazioni dei redditi, ma approfitta pure delle agevolazioni riservate ai – veri - indigenti. Un paio di casi di questa aberrazione sono stati scoperti dalla Guardia di Finanza di Padova a seguito di controlli incrociati con i dati in possesso dell'Ater, azienda che gestisce il patrimonio delle case popolari.

RISTORATORE PADOVANO EVASORE CON BARCA DA 20 METRI

 

DONNA D'AFFARI RUSSA EVASORE TOTALE CON FERRARI E MASERATI NEL GARAGE

AFFITTACAMERE NELL'ALLOGGIO POPOLARE. Due i finti poveri stanati dagli uomini del colonnello Ivano Maccani. Una padovana di origine statunitense, dipendente pubblico, aveva trasformato l'alloggio Ater assegnatole in centro a Padova in un Bed&Breakfast, pubblicizzato arditamente anche sul web, guadagnando impropriamente denaro che ha "dimenticato" di denunciare al fisco con redditi per 14mila euro nel 2008 e per 7mila nel 2009, motivo per cui è scattata la denuncia alla Procura della Repubblica per il reato di falso in atto pubblico. Ulteriori accertamenti della Finanza seguiranno sugli ospiti, ai quali la donna intimava di pagare solo in contanti e in anticipo.

B&B nella casa popolare

LE CAMERE PUBBLICIZZATE SUL WEB. Online, il bed&breakfast "Oasi felice" era pubblicizzato come un “posto bellissimo, tra le antiche mura di Padova, immerso nel verde, con un giardino privato e un laghetto”. La soluzione alloggiativa più economica era denominata “Country” (dai 75 euro ai 110 euro per notte). Per i clienti con maggiori pretese, c’era anche la camera “Elegance”.

VIDEO: LA FINANZA NEL B&B

IMPRENDITORE BENESTANTE CON CASA ATER E SCONTI SU MEDICINALI. Non è stato da meno un imprenditore, titolare di una ditta operante nel commercio di attrezzature agricole e di un call center, che dal 2008 ad oggi ha presentato certificazioni con redditi pari a zero, ottenendo dal Comune di Padova agevolazioni per l'acquisto di medicinali e una casa dall'Ater. I finanzieri, al contrario, hanno appurato che l'uomo nel solo 2009 risulta aver conseguito un reddito di 11.923 euro ed accumulato un patrimonio mobiliare di 149.985. Segnalato all'autorità giudiziaria, dovrà ora fare i conti con il fisco.

I FURBETTI DELLE BORSE DI STUDIO. I controlli hanno consentito di portare alla luce altre decine di falsi poveri in realtà benestanti che hanno usufruito indebitamente di agevolazioni, scavalcando chi invece ne aveva veramente bisogno. Nel mirino sono finite anche le concessioni di borse di studio e la riduzione delle tasse universitarie concesse agli studenti iscritti all’Università di Padova, Venezia e Verona nonché altre tipologie di prestazioni sociali agevolate concesse dai Comuni della provincia.

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