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Cronaca

Si incatena all'albero per evitarne l'abbattimento: "liberato" e identificato

Non si placa, nel frattempo, la rabbia del comitato Palestro 30 e Lode: «Stiamo assistendo a uno scempio: di questo l'amministrazione, che si professa attenta alle problematiche ambientali e alle esigenze della cittadinanza, dovrà prima o poi rispondere»

Ci sono voluti tre giorni per fare un gesto eclatante. Il quale, tuttavia, non è bastato a "scaldare i cuori" di chi di dovere: prosegue la protesta per l'abbattimento di quattro platani secolari in via Volturno a Padova, con un manifestante che ha deciso di incatenarsi all'ultimo albero rimasto ancora in piedi per cercare di bloccarne la definitiva potatura.

La protesta

Una missione fallita: i poliziotti della Questura di Padova hanno infatti tagliato la catena che, legata intorno al platano, "bloccava" l'attivista, il quale è stato identificato. Non si placa, nel frattempo, la rabbia del comitato Palestro 30 e Lode: «Gli abitanti del rione chiedevano innanzitutto un confronto con gli assessori Ragona e Bressa e con il vicesindaco Micalizzi, ma è stato negato nonostante le ripetute richieste: alla faccia dell'amministrazione che si vanta della partecipazione nelle scelte per il futuro della città. Ciò nonostante ci siamo ripresentati in via Volturno per denunciare questa situazione, con cartelli e striscioni, per non far passare sotto silenzio questo scempio: di questo l'amministrazione, che si professa attenta alle problematiche ambientali e alle esigenze della cittadinanza, dovrà prima o poi rispondere. Per mesi ci siamo battuti con tanti altri comitati per la realizzazione di un grande parco alla Prandina, contro le proposte di maxi parcheggio prima e auditorium poi, chiedendo anche la chiusura e conversione di via Orsini, ma crediamo che questa modifica alla viabilità sarebbe potuta e dovuta avvenire con tempi e modi differenti. Prendiamo quindi le distanze da chi vorrebbe strumentalizzare questa vicenda, tanto dalle forze di opposizione da sempre contrarie ad una città verde e sana, tanto da quelle di maggioranza che in modo arrogante, cercano di rifarsi il volto tacciando abitanti e comitati di essere contro l'idea del parco e la sostenibilità, quando con questa operazione si colpiscono non solo gli alberi e il verde, ma anche l'attuale pista ciclabile destinata a scomparire». 

Prandina

Aggiungono dal Comitato Palestro 30 e Lode: «Come se non bastasse resta la proposta dell'amministrazione di un grande parcheggio da 250 posti auto da realizzarsi nell'unica zona densamente alberata della Prandina, già prontamente disboscata. Questo non farà che aumentare il traffico interno alla città e al rione Palestro, compresa via Volturno, a discapito di una mobilità sostenibile e della salute degli e delle abitanti. A fine settimana avrete tronfiamente abbattuto quattro grandi bellissimi alberi, ma avrete anche gettato il seme per rafforzare la determinazione, l'unità e l'ostinazione di chi la città la vive e sulla propria pelle vive le relative problematiche di traffico, inquinamento e mancanza di servizi Noi ripartiamo da qua, per un'altra idea di città».

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