Tre si sono incatenati, mentre altri due hanno imbrattato i muri dell’auditorium per dire basta all’uso di combustibile fossile e sottolineare come le promesse fatte dal ministro Cingolani sull’installazione di impianti rinnovabili non siano state mantenute
Il coordinamento unitario dei sindacati di polizia penitenziaria è sceso in piazza questa mattina a Padova, davanti alla sede del Provveditorato regionale, per sensibilizzare il Capo del Dipartimento e le forze politiche sulla necessità di incrementare l'organico, che a livello triveneto fa registrare una carenza di 150 unità
Stivali (Fp Cgil): «Lo abbiamo organizzato per rilanciare il problema della stabilizzazione dei lavoratori della ricerca e a supporto della ricerca: a Padova sono circa un centinaio, svolgono un lavoro fondamentale che muove milioni di euro eppure hanno stipendi modesti, nessun premio di produttività e un futuro con un grande punto di domanda: cosa faranno scaduto il loro contratto?»
Il motivo è l'aumento dei costi (senza dimenticare il calo di fatturato): c'è chi denuncia che «se prima pagavo bollette di 10-15mila euro al mese, adesso pago 60-70mila euro»
«Tanti docenti, contrariamente a quanto deciso dalla Rettrice, hanno riconosciuto le difficoltà del periodo e stanno andando contro le linee guida comunicate con ritardo dalla governance, garantendo gli esami online a tutti gli studenti che si trovino in difficoltà, per il Covid o per le distanze»
Nella giornata di domenica 10 ottobre è atteso anche il sindaco Sergio Giordani nella sede cittadina di via Longhin. Sabato parte del corteo No pass, al seguito di Forza Nuova, ha distrutto gli interni della sede romana del sindacato
«La protesta ha luogo con il preciso obiettivo di denunciare la situazione di disagio e di precaria sicurezza, in cui lavorano gli operatori in servizio presso la Casa di Reclusione di Padova», spiegano dal Sindacato
Davanti alla sede di Hestambiente e del termovalorizzatore una cinquantina di manifestanti si è ritrovata per contestare la progettazione di una nuova linea. Nel mirino è finita anche l'assessora all'ambiente, accusata di complicità con la Regione
I sindaci dei colli Euganei uniti in uno spot provocatorio che fa il verso al vecchio spot anni ‘90 “È mio". Il fine? Evitare che tutti possano usare il nome dei vini che sono il simbolo del nostro territorio
«Noi siamo più sicuri di un negozio in centro o in periferia perché possiamo controllare gli accessi e contingentarli – sostiene Severina Cremona, presidente del centro e titolare della farmacia alla Stanga – In un’ottica futura così non si può continuare, si deve trovare una soluzione»
A protestare è Cia Padova: «Siamo senza autobus di linea per andare all’ospedale. Era pure stato assicurato il completamento della strada regionale 10 da Carceri a Legnago e il prolungamento dell'Sfmr da Monselice a Schiavonia: nulla di tutto questo è stato realizzato»
Un comparto che, nella sola provincia di Padova, significa qualcosa come oltre 2mila attività per un totale di circa 20mila lavoratrici e lavoratori assunti stabilmente
«Noi undici Sindaci rappresentiamo oltre 120mila abitanti e pensiamo all’enorme disagio per i nostri Cittadini (soprattutto per gli anziani ed i soggetti deboli) che, se non sono automuniti o autonomi, dovranno prendere più mezzi pubblici o privati per raggiungere la zona Fiera»
Il locale ha aderito alla manifestazione #ioapro e in mattinata le forze dell'ordine si sono presentate: prese le generalità per stilare le multe ai clienti che consumavano al tavolo e anche al titolare della pasticceria
Protesta congiunta di Ascom e Appe davanti alla Prefettura di Padova: «Mentre a Roma continuano a pensare a come ridistribuirsi le cariche, noi andiamo incontro alla morte delle nostre imprese»
La protesta e l'occupazione nel primo pomeriggio di giovedì 7 gennaio, giornata in cui una parte degli studenti delle scuole superiori sarebbero dovuti ritornare a seguire le lezioni in presenza
Anche venerdì 11 dicembre non sono mancati all’appello numerosi ragazzi e docenti che hanno seguito davanti alle loro scuole superiori le lezioni in modalità telematica
«Vogliono segregare in casa gli anziani: se costringiamo queste persone a rinunciare a ogni forma di socialità per loro è una specie di condanna a morte»