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Cronaca Altichiero / Via Querini

Oussama Benrebha si è gettato nel fiume per fuggire al controllo di polizia

Oggi 16 giugno Il giudice per l’indagini preliminari di Padova Maria Luisa Materia, accogliendo la richiesta del pubblico ministero, ha archiviato il procedimento a carico dei due agenti del Commissariato Stanga per la morte del marocchino di 23 anni avvenuta il 10 gennaio scorso

L'episodio creò parecchie polemiche. A distanza di qualche mese la giustizia ha fatto il suo corso ed è stata dimostrata la completa estraneità ai fatti di due agenti della Polizia di Stato di Padova. Il giudice per l’indagini preliminari di Padova Maria Luisa Materia, accogliendo la richiesta del pubblico ministero, ha archiviato il procedimento a carico dei due agenti del Commissariato Stanga per la morte di Oussama Benrebha, 23 anni, marocchino che la sera del 10 gennaio per sottrarsi a un controllo di polizia si era gettato nelle gelide acque del Brenta e aveva perso la vita.

Oussama Benrebha è stato ritrovato privo di vita nonostante i tempestivi soccorsi

La tragedia

Il giorno in cui si è consumato il dramma gli agenti hanno notato 4 persone di nazionalità straniera bivaccare lungo via Querini e hanno deciso di approfondire la vicenda. Non appena si sono avvicinati con la Volante, uno dei quattro amici durante le fasi dell'identificazione si è divincolato dal poliziotto ferendolo lievemente poi ha tentato di fuggire gettandosi nel fiume. Sono subito partite le ricerche per portarlo in salvo, ma tutto si è rivelato inutile. Il suo corpo ormai senza vita è stato recuperato il giorno dopo grazie al prezioso aiuto dei sommozzatori dei Vigili del fuoco. Nell'immediatezza dei fatti molti amici e familiari della vittima avevano puntato il dito contro gli agenti rei, a loro dire, di aver contribuito in maniera attiva al decesso del ragazzo. 

I sindacati di Polizia

Sulla vicenda e l'archiviazione della posizione dei due agenti si è espresso oggi, 16 giugno, il segretario regionale di Fsp del Veneto, Maurizio Ferrara: «Esprimiamo sentimenti di autentica soddisfazione per un provvedimento dell’autorità giudiziaria che finalmente rende giustizia a due colleghi indebitamente accusati di aver in qualche modo contribuito alla morte del giovane. Le farneticanti e infamanti accuse lanciate sulla stampa locale da una presunta amica della vittima nei confronti dei colleghi - ha proseguito - troveranno la giusta risposta nella denuncia che Fsp si appresta a presentare alla autorità giudiziaria nei suoi confronti ma nel frattempo restano i danni morali e materiali che i poliziotti sottoposti ad una ingiusta gogna mediatica hanno dovuto in questi mesi subire». E ancora: «Qualcuno dirà che ad aver anche in questa occasione sottoposto ad indagini due servitori dello stato era un atto dovuto dimenticando però le sofferenze ed il dolore che gli stessi e le loro famiglie hanno in questi mesi subito. Sofferenze e dolore che si ritiene in un paese normale non dovrebbero trovare nessuna giustificazione. Per non parlare anche delle spese legali sopportate nell’occasione dai colleghi per difendersi da accuse ingiuste delle quali spesso purtroppo nessuno diverso da loro si farà carico»

Eleonora Mosco, Capogruppo Lega Consiglio Comunale Padova

«È stata dimostrata la completa estraneità dei due agenti del commissariato Stanga. Le illazioni non comprovate dai fatti non hanno peso giuridico. L’archiviazione del gip pertanto è la giusta e doverosa conclusione che dà evidentemente sollievo e soddisfazione alla dura prova dei due agenti che hanno subito sofferenze e dolore. Non si può che infondere coraggio ed esprimere sentimenti di vicinanza ai nostri servitori dello stato che ogni giorno si battano per garantire sicurezza e legalità nei nostri territori».

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