Prossima agli 80 anni, finisce agli arresti domiciliari per spaccio di droga
Ieri 13 giugno gli agenti della Squadra mobile hanno notificato un ordine di esecuzione a carico di una settantanovenne accusata in concorso con il marito trent'anni più giovane di lei di molteplici cessioni di sostanze stupefacenti. Deve scontare una pena di 2 anni e sette mesi
Alla sua età, 79 anni, eventualmente, l'unico impegno giornaliero dovrebbe essere quello di pensare alla propria salute e accudire i nipotini. Evidentemente non è stato così per una donna residente a Padova che a cavallo tra il 2015 e il 2017, secondo l'accusa, ha svolto la professione di pusher. Gli investigatori della Squadra mobile l'hanno identificata e riconosciuta in molteplici situazioni di spaccio e alla fine hanno inoltrato in tribunale tutto l'incartamento a suo carico. Non stiamo parlando di una ragazza che cerca fortuna con la droga per farsi la giornata, ma di una donna che all'epoca dei fatti che le vengono contestati aveva tra i 71 e i 73 anni.
Ai domiciliari la "pensionata" dello spaccio
Ieri 13 giugno gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Padova hanno notificato all'anziana un ordine di esecuzione emesso dall'ufficio Esecuzioni penali della Procura della Repubblica di Padova. La donna, che di fatto era al corrente del provvedimento in arrivo a suo carico, dovrà scontare una pena di 2 anni e 7 mesi. Le vengono infatti contestati in concorso con il coniuge di trent'anni più giovane di lei, decine di vendite al dettaglio di droga agli assuntori. L'indagata era solita ricevere i clienti direttamente in un abitazione del quartiere di Montà alla periferia ovest di Padova. Quando la donna si è vista arrivare a casa i poliziotti ha subito capito che non si trattava di una visita di cortesia. Dopo aver letto l'ordine di esecuzione cui è stata aggravata è stata accompagnata negli uffici della Questura per completare gli atti e poi in stato d'arresto rimessa ai domiciliari a disposizione dell'autorità giudiziaria.
