rotate-mobile
Cronaca

Siccità in Veneto, l'allarme di Coldiretti: gli agricoltori usano l'irrigazione di soccorso

Le scorte d'acqua sono finite. E' crisi in allevamenti e coltivazioni

Si fa sempre più preoccupante l’impatto della prolungata siccità che sta interessando la nostra provincia. Prosegue, infatti, lo stato di crisi in Veneto. Nella Bassa Padovana, ricorda Coldiretti Padova, praticamente non piove da quasi due mesi mentre nell’Alta l’irrigazione ormai ha i giorni contati e le scorte d’acqua stanno finendo. Gli agricoltori, aggiunge Coldiretti, devono ricorrere all’irrigazione di soccorso per salvare le produzioni, dagli ortaggi alla frutta, dai cereali a pieno campo ai prozio in serra, ma anche i vigneti e il fieno per l’alimentazione degli animali per la produzione di latte per i grandi formaggi tipici come il nostro Grana Padano. Non ultima la vendemmia, che inizierà prima di Ferragosto.

GLI ALLEVAMENTI. Difficoltà anche negli allevamenti dove, a causa dello stress da caldo, le mucche stanno producendo fino al 20 per cento circa di latte in meno rispetto ai periodi normali. Per le mucche il clima ideale è fra i 22 e i 24 gradi, oltre questo limite gli animali mangiano poco, bevono molto e producono meno latte. In soccorso sono già scattate le contromisure perché ogni singolo animale è arrivato a bere con le alte temperature di questi giorni fino a 140 litri di acqua al giorno contro i 70 dei periodi più freschi. In funzione anche ventilatori e doccette refrigeranti per aiutare a sopportare meglio la calura. Al calo delle produzioni di latte si aggiunge anche un aumento dei costi alla stalla per i maggiori consumi di acqua ed energia che gli allevatori devono sostenere per aiutare gli animali a resistere all’assedio del caldo. 

LA RIFLESSIONE. “L'agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, - afferma Giovanni Roncalli, direttore di Coldiretti Padova - ma è anche il settore più impegnato per contrastarli. Basta pensare alle soluzioni messe in atto anche dalle nostre aziende agricole per fronteggiare la scarsità d’acqua e le alte temperature, affrontando investimenti notevoli per le tecniche di irrigazione che consentono di salvare le strutture. In questo senso serve un sostegno concreto dal punto di vista economico e finanziario proprio per prevenire le emergenze e risparmiare così danni ingenti. Servono interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque, campagne di informazione ed educazione sull'uso corretto dell'acqua, un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni a basso fabbisogno idrico”.

IL FUTURO. “Dopo una primavera segnata dalla scarsità di precipitazioni e dai fiumi in secca- ricorda il presidente Federico Miotto - ora facciamo i conti con un’estate che si annuncia arida e con una situazione che riporta in primo piano il problema ormai strutturale dell’emergenza idrica. In questa situazione drammatica Coldiretti sta lavorando con gli amministratori dei Consorzi di Bonifica affinché venga messa in pratica una strategia di intervento che non sia limitata alla contingenza ma tenga in considerazione la realtà complessiva del nostro territorio. Oggi più che mai serve una regia regionale, e l’Anbi Veneto in questo senso può dare un contributo prezioso, per dare concretezza, tutti insieme -Consorzi, Regioni e amministrazioni locali – agli interventi strutturali per far fronte agli eccessi del clima, dalla rete irrigua dunque alla sicurezza idraulica, salvaguardando il territorio e l’attività agricola che risente di una programmazione frammentaria e non organica”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Siccità in Veneto, l'allarme di Coldiretti: gli agricoltori usano l'irrigazione di soccorso

PadovaOggi è in caricamento