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Asse veloce Padova - Terme, i commercianti si schierano con il Sindaco: «Siamo contrari»

«Per favorire i numeri risibili dei congressisti che dovrebbero dormire alle terme frequentando il nuovo Conference center della fiera di Padova, si rischia di danneggiare ulteriormente il tessuto commerciale della zona termale». E' il pensiero che meglio sintetizza cosa preoccupa un gruppo nutrito di commercianti che hanno incontrato il sindaco di Montegrotto Terme Riccardo Mortandello ed è da lui condivisa, numeri alla mano

«Per favorire i numeri risibili dei congressisti che dovrebbero dormire alle terme frequentando il nuovo Conference center della fiera di Padova, si rischia di danneggiare ulteriormente il tessuto commerciale della zona termale». E' il pensiero che meglio sintetizza cosa preoccupa un gruppo nutrito di commercianti che hanno incontrato il sindaco di Montegrotto Terme Riccardo Mortandello ed è da lui condivisa, numeri alla mano.

«La congressistica di Padova - afferma il sindaco - conta 30 mila presenze l’anno. Montegrotto Terme, da sola, conta 300 mila arrivi e 900 mila presenze. Direi che la proposta di una costosa direttrice veloce di trasporto pubblico Terme-Padova per favorire i congressisti che dovrebbero usare le Terme come dormitorio, oltre a essere inutilmente costosa, porterebbe ulteriore degrado ai nostri centri storici. I commercianti che ho incontrato temono, giustamente, che un investimento di questo tipo possa rafforzare il perverso meccanismo di svuotamento dei centri termali dei negozi di alta fascia». «Il rilancio delle terme - afferma Mortandello - deve passare per una allungamento del soggiorno medio, attraverso un’offerta di qualità, attraverso la riqualificazione dei centri storici e attraverso una mobilità interna alla destinazione che consenta a chi viene a Montegrotto di poter prendere un gelato ad Abano o a Torreglia con un collegamento pubblico efficiente, perché invece il treno che porta a Padova in 10 minuti esiste già».

«Da più parti, imprenditori e commercianti - prosegue il sindaco - si chiede di cercare in ogni modo di far arrivare una clientela che vada oltre il fine settimana, che si fermi per un ciclo di cure, che frequenti i locali ed i negozi, dando ossigeno all'economia totale, non, solo a quella alberghiera.  I congressisti sarebbero questi clienti ideali? Se la location dei congressi fosse qui, alle Terme, una possibilità di sviluppo ci sarebbe, ma a suo tempo tale eventualità fu esclusa e messa nel dimenticatoio».

Anche i numeri del turismo a Padova lasciano chiaramente intendere che la percentuale di congressisti che arriverà alla Terme sarà residuale, senza interesse per le cure termali o per i negozi del territorio. Nel 2022 Padova 30 mila congressisti, se anche con il nuovo Conference center si arrivasse a un raddoppio di questo numero, 60 mila persone con una media di due giorni di permanenza, gli alberghi di Padova hanno ancora un 30% di margine prima di arrivare al limite del loro tasso di occupazione. Questo per le terme significa non più di qualche migliaio di congressisti l’anno, nella migliore delle ipotesi. Ha senso costruire una politica  facendo proclami sull’indotto e sul prolungamento della stagione quando si tratta chiaramente di numeri risibili? Far credere che l’avvenire delle Terme stia nel dar da dormire al turismo congressuale di Padova è purtroppo una triste giustificazione per non investire nel rilancio delle cure termali, del territorio e nel trasposto interno al territorio».

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