L'assessora Piva sui vaccini: "Si gioca sulla salute dei bambini. Difficile credere che siamo diventati tutti medici"

Vaccini si, vaccini no, cosa e come fare. La questione è di dirimente attualità, così abbiamo chiesto all'assessora Piva cosa devono fare i genitori e, non poteva essere altrimenti, anche un parere suo sulla questione. 

L'assessora Piva e i vaccini

"A me dispiace molto - spiega l'assessora Piva - che si stia giocando un'assurda battaglia sulla salute dei bambini. Un bambino immuno depresso ha la necessità e ha il diritto di frequentare la scuola, come gli altri bambini. Gli dobbiamo dare l'opportunità di frequentare una classe sicura. E' difficile credere che siamo tutti diventati medici e che sappiamo tutti gestire queste cose. Lo dobbiamo lasciar fare a chi ne ha la competenza. Se ci dicono che la vaccinazione assicura al bambino una protezione, lo dobbiamo credere e lasciare che i bambini nelle scuole abbiano dei compagni sicuri".

Che certezze abbiamo, invece su come devono comportarsi i genitori con l'apertura delle scuole dell'infanzia? "Quelli che frequentavano già la scuola dell'infanzia devono produrre eventuali certificazioni di vaccinazioni mancanti entro il 31 di agosto. I nuovi iscritti possono produrre un'autocertificazione delle vaccinazioni effettuate, che però verrà sottoposta a vaglio nei giorni successivi". 

Questo comporterebbe anche problemi pratici nell'organizzazione: "Se posso mettere un bambino in una classe di vaccinati dovrà avere anche all'interno della scuola, garantito, un'ambiente sicuro, perché poi non posso isolare tutta una classe. La contaminazione non riguarda la sola classe, perchè non è con quattro mura che si protegge un bambino. La classe appartiene a una scuola, questo vuol dire che durante l'anno ci anche momenti comunitari, da spendere insieme. Non si possono isolare i bambini".