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Politica Carmignano di Brenta

Rinnovata la convenzione per il "Bosco Limite", la barriera naturale che protegge le falde acquifere

Il progetto consente anche di ricaricare le falde attraverso una rete idrica artificiale di oltre un chilometro di lunghezza: collegata al fiume Brenta, tale rete è in grado d’immettere nel sottosuolo fino a un milione di metri cubi d’acqua per ettaro all’anno

La convenzione tra il Comune di Carmignano di Brenta, l’Università degli Studi di Padova, il Consorzio di Bonifica Brenta, Veneto Agricoltura e i soggetti proprietari di area agricola volto alla gestione sostenibile ambientale e sociale di “Bosco Limite” sito in località San Giovanni a Carmignano di Brenta è stata rinnovata. Un progetto che mette insieme la difesa dell'ambiente e la ricerca. 

Ad annunciarlo, oltre dell’Amministrazione Comunale, anche del Presidente Consorzio Brenta Enzo Sonza, del Direttore Consorzio Brenta Umberto Niceforo, del Presidente Coldiretti Cittadella Maurizio Canton e del Presidente Consulta comunale all’Ambiente Tiziano Sarzo. Nel territorio di Carmignano di Brenta si estende l’area verde del Bosco Limite, un ambito sperimentale di 23.500 mq che costituisce la più grande Area Forestale di Infiltrazione (AFI) del Veneto, finalizzata alla ricarica della falda acquifera e alla conservazione della biodiversità. La superficie boschiva sorge in un contesto in precedenza destinato alle coltivazioni intensive di mais. Qui il Consorzio di Bonifica Brenta ha predisposto un nuovo sistema di derivazioni in grado d’immettere nel terreno permeabile dell’alta pianura grandi quantità d’acqua allo scopo di incrementare le riserve idriche sotterranee. È stato così radicalmente trasformato e rivitalizzato un terreno adibito per decenni a uso agricolo intensivo. Il Bosco Limite protegge al contempo le falde acquifere dall’infiltrazione di fertilizzanti e diserbanti.

Il Sindaco di Carmignano di Brenta Eric Pasqualon ha evidenziato che «il rinnovo di questa convenzione tra ente pubblico e privato è un’azione importante per la salvaguardia dell’ambiente e della risorsa più preziosa che abbiamo: l’acqua. In questo modo possiamo ricaricare la falda acquifera e conservare la biodiversità del patrimonio naturalistico del territorio. Allo stesso tempo grazie alla collaborazione  con l’ente gestore vengono garantite attività ludico-ricreative volte a potenziare l’educazione ambientale». Anche Vicesindaco e Assessore all’Ambiente Andrea Bombonati elogia la continuità in un progetto destinato a crescere, almeno è quello che traspare dalle intenzioni: «Il rinnovo di questa convenzione dimostra il nostro impegno continuo nel preservare e valorizzare le risorse naturali del nostro territorio. Insieme al Bosco Limite, ci impegniamo a promuovere la sensibilizzazione ambientale, a sostenere progetti di ricerca scientifica di conservazione della risorsa idrica e a incentivare pratiche di gestione sostenibile delle foreste». 

Il progetto consente di ricaricare le falde attraverso una rete idrica artificiale di oltre un chilometro di lunghezza: collegata al fiume Brenta, tale rete è in grado d’immettere nel sottosuolo fino a un milione di metri cubi d’acqua per ettaro all’anno. Al fine di ricostituire l’ambiente tipico delle antiche foreste planiziali sono state inserite nell’area oltre 2.300 specie di arbusti e alberi fra cui querce, carpini, frassini e olmi campestri. Con tali caratteristiche, il Bosco Limite si presta bene alle attività ricreative, grazie a un itinerario didattico che conta diverse migliaia di presenze all’anno e ai percorsi fruibili a piedi, in bicicletta e a cavallo che lo attraversano. Nel 2020 è nato anche il progetto “asilo in foresta” in collaborazione con Raise ASD, una nuova proposta educativa ambientale con attualmente 18 iscritti. Un ruolo chiave nella realizzazione del Bosco Limite è svolto da ETIFOR, spin-off dell’Università di Padova. Oltre ad aver provveduto alla copertura finanziaria del sistema idrico artificiale e alla costituzione di una superficie boschiva di qualità, ETIFOR ha progettato e realizzato una lungimirante azione di riduzione delle emissioni di anidride carbonica, grazie all’azione degli esemplari arborei inseriti. Si stima che il bosco catturi 50.000 kg di anidride carbonica all’anno e ne riduca del 90% le emissioni dovute all’utilizzo di combustibili fossili per i mezzi agricoli. Con la ripulitura periodica, la foresta è inoltre in grado di fornire circa 40 quintali di legna all’anno: una buona riserva di energia rinnovabile. Con questa convezione il Comune di Carmignano di Brenta si impegna per una durata di nove anni ad erogare un contributo annuale pari a 2711,00 euro in favore del gestore dell’area che allo stesso tempo si impegna a garantire le attività di conservazione della risorsa idrica, a mantenere l’area boschiva e ad assistere le scuole o le associazioni nella realizzazione annuale di almeno una attività a fine ricreativo, sportivo e di educazione ambientale e culturale. 

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