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Provincia, Marcato risponde piccato a Soranzo: «Se non volevano le alleanze dovevano dirlo prima»

La replica di Marcato alla richiesta di FdI riguardo l'assegnazione delle deleghe in Provincia rappresenta un nuovo motivo di scontro tra i due alleati di centrodestra

Si potrebbe dire, semplificando un po', che ogni occasione è buona per punzecchiare l'avversario, che è poi nella fattispecie è il primo alleato. Lega e FdI proseguono il loro rapporto che più che tormentato è segnato dalla necessità di garantirsi la leadership della coalizione di centro destra.

Le prossime scadenze di giugno, soprattutto quella delle Europee, diranno molto dell'assetto della coalizione, dove cerca il suo spazio anche Forza Italia che sotto la cura Tosi mira a fare risultato. Se la partita a livello nazionale è d'importanza vitale, questo non può che riperquotersi anche localmente. Ed è così anche qui. Ultimo motivo di scontro, se così si può definire, è la posizione da assumere dentro la Provincia. FdI e Lega hanno due diverse visioni di come si governa questo ente, di secondo livello e dove quindi non esiste una elezione diretta e popolare. I consiglieri vengono eletti da amministratori locali con un criterio che tiene conto del bacino di provenienza. Più è grande il comune dove si amministra e più il voto ha un punteggio alto, di qui il conteggio e la nomina dei consiglieri.

Dopo tre settimane dalle elezioni per il rinnovo del parlamentino di Palazzo Santo Stefano del 16 marzo scorso, il sindaco di Padova e presidente della stessa Provincia, Sergio Giordani, non ha ancora fatto alcuna nomina e neppure distribuito le deleghe. Su questo tema FdI si è esposta tramite il capogruppo in Regione e segretario provinciale, Enoch Soranzo, che ha chiesto che le deleghe siano distribuite solo al centro destra altrimenti i suoi due consiglieri, il padovano Matteo Cavatton e il cittadellese Luigi Sabatino, si metterebbero a fare opposizione rifiutando qualsiasi incarico. A questa che già  il Pd per voce di Alessandro Bisato aveva immediatamente bollato come una provocazione, ha risposto oggi, a margine della festa della Polizia, l'assessore regionale della Lega, Roberto Marcato. 

«Forse i colleghi del centro destra si sono scordati che il presidente della Provincia è Giordani, che di certo non appartiene a quella parte politica», dichiara senza tanti giri di parole, com'è nel suo stile, Roberto Marcato. «Se non volevano nessun tipo di alleanza non avrebbero neppure dovuto partecipare alle elezioni», dice quasi con aria di sfida. «Ricordo che i numeri parlano e le preferenze contano, di conseguenza si cercherà di fare un'alleanza nelle scelte che siano le migliori per la Provincia di Padova», spiega guardandosi bene dal creare una frattura ma anzi mostrandosi possibilista fissando però il punto, il principio di partenza. Poi, riguardo all'esito delle elezioni del 16 marzo scorso che ogni partito ha letto a modo suo, come probabilmente è anche giusto che sia, ha voluto sottolineare un aspetto che è poi il punto fermo da cui si parte quando si deve rinnovare il consiglio provinciale: «Oggi non è istituto di votazione diretta, quindi deve rappresentare tutta la provincia e tutti i comuni. Per questo deve essere il più ampio possibile», dichiara infine quasi ecumenico, abbassando un po' toni, per poi concludere con quella che semberebbe per lui una certezza: «Sono sicuro che troveremo la via migliore per rappresentare tutti». Un modo anche per dire che alla fine non si farà come chiede Fratelli d'Italia, ma come vuole la Lega. 

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