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Ultima Generazione lancia nuove e iniziative e accusa: «Noi spiati e controllati da infiltrati»

Mentre i Giuristi Democratici condannano il fermo del giornalista Edoardo Fioretto gli attivisti hanno lanciato una nuova iniziativa ma denunciano un fatto anomalo accaduto nei giorni precedenti i fatti di Palazzo Zabarella

Giovanni Monteleone è evidentemente un nome di fantasia. Ma non nostra questa volta, perché si sa, sui giornali capita che quando si vuole tutelare una persona gli si cambia il nome per far in modo che non venga riconosciuta. Ma in questo caso, avendo fatto tutti lui, creerebbe ancora più confusione, tanto Monteleone non esiste. O meglio: esiste una persona che si è presentata alle riunione di Ultima Generazione con questo nome. La cosa curiosa è che ha pure partecipato alle assemblee, che sono comunque aperte, in cui si preparano le azioni dimostrative che tanto fanno indignare, come mettersi lungo le strade con gli striscioni o le sortite nei musei e nei luoghi d'arte. Sembra che quelli di Ultima Generazione siano diventati il pericolo pubblico numero uno, poi ce li si ritrova di fronte e ci si rende conto che sono dei ragazzi, anche un po' ingenui forse.

Mossi dalla necessità di fare e dire qualcosa rispetto alla crisi climatica che a parte i soliti teorici che si aggrappano a teorie strampalate nessuno per fortuna più sembra negare: i giovani di Ultima Generazione chiedono si agisca, si faccia qualcosa. Per questo motivo, da quando sono apparsi sulla scena pubblica, chiedono interventi concreti come interrompere la riapertura delle centrali a carbone dismesse, cancellare il progetto di nuove trivellazioni per la ricerca ed estrazione di gas naturale, aumentare la potenza solare ed eolica disponibile di almeno 20 GW, creare migliaia di nuovi posti di lavoro nel settore delle fonti rinnovabili, istituire un fondo di 20 miliardi di euro pronti ad essere spesi per ripagare i danni da calamità ed eventi climatici estremi. Questo il progetto politico. 

Eppure sono talmente temuti che l'attenzione nei loro confronti è talmente alta che le Digos d'Italia hanno introdotto degli infiltrati, come nel caso del gruppo patavino, fermato poi dentro Palazzo Zabarella insieme al misterioso visitatore di cui si sono perse le tracce ma che è stato comunque fermato, trattenuto e interrogato in Questura, e del giornalista Edorardo Fioretto. Quelli di Ultima Generazione non hanno dubbi che un infltrato ci fosse e che fosse proprio il fantomatico Monteleone tanto che in concomitanza con l'intervento della polizia a palazzo Zabarella il giovane è scomparso e nessuno con cui teneva rapporti fino al giorno prima ha avuto più modo di contattarlo. Scomparso nel nulla come non fosse mai esistito. Devono essere davvero temibili questi di Ultima Generazione se c'è attorno a loro tutta questa mobilitazione. Parliamo di giovani che si autodenunciano, che agiscono a volto scoperto. Eppure, a quanto pare, preoccupano. 

Tornando ai fatti di Palazzo Zabarella, quanto accaduto continua a far discutere tanto che anche la Sezione Giorgio Ambrosoli dei Giuristi Democratici di Padova si è espressa con parole inequivocabili dopo il fermo del giornalista. «Non occorrono grandi conoscenze tecnico giuridiche per riconoscere la gravità di quanto avvenuto a Padova venerdì scorso, quando un cronista de Il Mattino di Padova è stato fermato e trattenuto in Questura perché “rastrellato” insieme a tutti gli altri presenti a Palazzo Zabarella per sventare-pare- un’azione dimostrativa dei giovani di Ultima Generazione. La nostra solidarietà al giornalista Edoardo Fioretto, che, come molti altri conosciamo per la sua presenza professionale in città ad eventi di varia natura, va di pari passo con lo sconcerto per prassi di polizia sempre più estranee ad un corretto utilizzo della forza pubblica, soprattutto in relazione ad iniziative pacifiche di protesta che in questi ultimi tempi i giovani stanno mettendo in atto contro le guerre, contro la devastazione ambientale, contro lo sfruttamento degli esseri umani e del territorio». Per poi aggiungere: «Crediamo sia necessaria la massima attenzione e non lasciar passare come “incidenti di percorso” prassi che denotano una “foga repressiva” ingiustificata e limitativa della libertà di tutti, anche ad essere informati adeguatamente e correttamente». 

Intanto questa mattina, 16 aprile, una delegazione di attivisti di Ultima Generazione si è seduta stamani davanti all'entrata di Palazzo Bo, sede dell'università di Padova, cominciando uno "Sciopero dall'istruzione" come protesta verso quello che giudicano un sistema di educazione definito "miope davanti alla realtà che viviamo". Protagonista del gesto è Federica, una ragazza di 17 anni che frequenta il liceo delle Scienze umane di Padova, «A scuola - ha dichiarato la giovane - studiamo l'importanza di equilibri ecosistemici che stiamo distruggendo, studiamo di come funzionano le istituzioni e di come i popoli hanno lottato nella storia. E poi niente, usciamo nel mondo e continuiamo a vivere come in una bolla. Sono seduta qua perché questa bolla la voglio rompere. E starò qua seduta, con chiunque si voglia unire a me, finché qualcuno non ci ascolterà». Gli attivisti, per voce della giovane Federica hanno fatto due richieste a rettrici e ai rettori delle università italiane: uno spazio permanente e un budget per affrontare il tema del disagio psicologico dei giovani, e l'istituzione di una giornata in solidarietà alle vittime climatiche. Inoltre nel mese di maggio sono previste tre settimane di mobilitazione di Ultima Generazione in tutta Italia. Infiltrati permettendo. 


 

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