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Il Vescovo Cipolla, Papa Francesco e la "pace" diventata impopolare

Nel giorno in cui Papa Francesco festeggia 11 anni di pontificato, abbiamo chiesto a Monsignor Claudio Cipolla un giudizio sulla polemica che si è scatenata dalle parole del Santo Padre rilasciate alla televisione svizzera

Oggi, 13 marzo 2024, sono undici di Pontificato di Papa Francesco. E nel giorno dell’anniversario della sua elezione al soglio pontificio, Francesco prega ancora per la pace. Proprio a tal riguardo, si è molto polemizzato sulle parole del Santo Padre, secondo il quale il coraggio di negoziare non rappresenta affatto una resa. «È più forte chi pensa al popolo, chi ha il coraggio della bandiera bianca», e «quando vedi che sei sconfitto, che le cose non vanno, occorre avere il coraggio di negoziare», ha detto Papa Francesco in un'intervista rilasciata alla Tv Svizzera. Parole che hanno scatenato un putiferio in un momento in cui parlare di pace è molto impopolare. Su quelle dichiarazioni, estrapolate da un contesto a dir poco più ampio, è tornato anche il segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin, che ha  chiarito il significato delle parole di Francesco sull'Ucraina evidenziando un punto che avrebbe dovuto forse essere scontato per tutti: «La prima condizione per la pace è mettere fine all'aggressione. Mosca cessi il fuoco».  Una puntualizzazione arrivata dopo tre giorni in cui il Pontefice ha ricevuto attacchi pesantissimi per aver manifestato l'auspicio che tacciano le armi. 

Così, nell'occasione della nomina di Don Lucio Nicoletto a Vescovo, avvenuta per volontà di Papa Francesco e annunciata a Padova da Monsignor Claudio Cipolla, abbiamo chiesto al vescovo della città del Santo un commento sul polverone che si è sollevato alla parola "pace". «Che il Santo Padre voglia la pace mi sembra fuori di dubbio, e che si sia mosso in tutti modi per ottenerla anche. Il Santo Padre continua  a tenere vivo questo richiamo, questo non può certo essere messo in discussione. Quanto detto da Francesco va in questa direzione, poi la battuta può anche essere interpretata come si vuole, ma quello che ha detto è chiaro», ha commentato Monsignor Cipolla. «E' la pace che dobbiamo trovare, che sia in Ucraina o a Gaza», ha sottolineato il Vescovo. Cipolla ha però fatto anche un'altra considerazione, che riguarda i "momenti" del conflitto, facendo intuire che è ben consapevole, anche la Chiesa, che oggi un obiettivo come quello della pace è poco popolare perché per molti rappresentarebbe la vittoria o la sconfitta di qualcuno. 

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