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Cittadella, Andrea Gabrielli: «Il 36 in classifica è un incubo oramai. Gorini? Lo stiamo sostenendo e tutti siamo criticabili»

Il presidente della squadra granata, in diretta su Rigorosamente Cittadella su Telechiara, conferma Gorini e sprona l'ambiente a ritrovare la retta via

«Gorini? Sapete come ragioniamo qui e quanto stiamo vicino a chi conosce Cittadella da tanto tempo. Lo stiamo sostenendo e tutti siamo criticabili. La nostra forza è la resilienza che ci mettiamo nelle nostre scelte. Il normale modo di ragionare non appartiene al Cittadella», con queste parole il numero 1 del Cittadella Andrea Gabrielli conferma mister Gorini in panchina e traccia la via per il futuro granata. Dalla trasmissione tv "Rigorosamente Cittadella" in diretta su Telechiara, Gabrielli approfondisce tanti aspetti del momento di capitan Branca e compagni. «Al momento non ci sono note positive. Non è bello vedere il Cittadella perdere ed 8 sconfitte sono veramente tante. Nessuno pensava ad una situazione del genere, soprattutto dopo 9 risultati di fila all'andata. Trovarci in una situazione del genere ora ci lascia tutti perplessi». Nemmeno il numero 1 riesce a darsi una spiegazione sul periodo che stanno attraversando i ragazzi: «Oramai il 36 è un'ossessione, lo è un po' per tutti all'interno dell'ambiente. Si vede che giochiamo contratti e con pressione, con il peso di dover fare gol e fare risultato. Abbiamo parlato tanto ai giocatori, cercando di toccare tutti i tasti possibili, ma quando si scende in campo si torna in apprensione. Sentivamo il dovere il fare il punto con i toscani, anche perché il Pisa era messo come noi e pensavo di portare a casa almeno il pari. Vedendo la gara probabilmente non meritavamo il pareggio e non mi voglio attaccare agli episodi arbitrali. La sconfitta ci ha fatto ripiombare in uno state di cose che implica il cambiamento nei risultati e nel modo di giocare, oltre a porre maggiore attenzione e liberare un po' la mente. Sono questi i temi che mi porto a casa dalla gara e non sto vedendo la reazione che pensavo. Ripeto il 36 è oramai un incubo».

Ancora il presidente granata: «I tifosi? Li stimo molto perché ci stanno sostenendo molto in questo momento difficile. Mi fa piacere vederli così tanti e numerosi. Sono il primo a soffrire e a prendere un pugno nello stomaco nel week end. Si vivono con ansia i fine settimana in questo momento. Ci stiamo giocando molti bonus, al tempo stesso siamo in una posizione migliore dell'anno scorso. Ci troveremo a ragionare tutti assieme con il direttore Marchetti e lo staff tecnico. Faremo tutto il possibile perché non accada il peggio. Oramai ci siamo abituati alla B e ci dobbiamo restare a tutti i costi. Torneremo a lottare e cercheremo di venirne fuori. Speriamo di restare sul lato sinistro della classifica, nonostante gli 8 k.o. Da qui in poi non possiamo più giocarci i bonus dell'andata. Cosa succede se Gorini se perde a Cosenza? Non so cosa succederà dopo sabato. Posso dire però che stiamo dedicando tutti molto più tempo alla squadra e sarò presente a Cosenza. Nelle difficoltà bisogna essere al fianco della squadra e del mister. Ognuno deve fare la sua parte, fornendo gli stimoli per ritrovare un risultato positivo. Ritiro punitivo? Mai fatti e siamo andati tante volte in difficoltà. Non rientra nella nostra logica. Dobbiamo insistere sul chiodo, venendo fuori poco alla volta. La scintilla può arrivare anche all'improvviso, magari portando un po' di leggerezza. Quando siamo stati spensierati abbiamo preso ottimi risultati, ora lo siamo meno. Nel momento in cui abbiamo avuto attenzione ed esaltazione a livello nazionale abbiamo iniziato a pensare in modo non giusto. Provoco? Forse abbiamo fatto un girone d'andata troppo bello. Non siamo dei fenomeni, ma nemmeno il disastro di adesso. Appena arriverà il risultato utile, la squadra potrebbe ambire a qualcosa di più. Comunque posso confessarlo, ho sempre guardato la distanza dai playout, anche quando le cose andavano meglio».

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