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Serie B, Cittadella: Presidente Andrea Gabrielli "Gorini non si cambia"

Il numero 1 del Cittadella chiama a raccolta i tifosi, blinda Gorini e riflette sul mercato della squadra granata, penultima in classifica

Nel momento forse più difficile degli ultimi anni del Cittadella, parla il presidente Andrea Gabrielli. Lo fa alla sua maniera, senza proclami, ma consapevole che questa squadra può fare di più se resta unita. Queste le sue dichiarazioni:

"Un po’ di scoramento c’è. Speravamo di chiudere l’anno almeno con un pari, visto che quello in riva al lago era uno scontro salvezza. Ma il campionato non è finito e non è il momento dei drammi. Questa pausa servirà per rimetterci in ordine e pensare a come recuperare punti nel girone di ritorno. Gorini non è in discussione, ma resta il nostro allenatore. Pure in passato abbiamo vissuto momenti di difficoltà. Anche lui deve fare la sua parte. Mercato? Mi sto confrontando con Marchetti in queste ore, sicuramente faremo qualcosa, nei limiti delle opportunità presenti in questo momento. Tenete presente che in questa fase della stagione è difficile che una società decida di privarsi di uomini importanti e cederli. Ma degli innesti ci saranno. Molto dipenderà da quello che è a disposizione e da come un nuovo giocatore può integrarsi nelle nostre logiche. In tutti i ruoli è possibile rafforzarci, non è che si eccella in un reparto o in un altro. Interverremo come potremo. Quel che voglio sottolineare, a prescindere dall’anniversario, è che manca tutto un girone. E che i giocatori sono più o meno gli stessi che a inizio stagione, o l’anno scorso, avevano fatto bene. È evidente che è un problema di testa e che va trovata la chiave per superare questa situazione e recuperare la lucidità che ora manca. I tifosi parlano di poco attaccamento alla maglia da parte dei calciatori? L’impegno e l’attaccamento alla maglia secondo me ci sono, non è per quello che non riusciamo a essere pericolosi come lo eravamo in passato. Se i giocatori sono rimasti più o meno gli stessi, come può essere che l’anno scorso ci fosse attaccamento alla maglia e adesso no? La risposta non è quella. Ai tifosi dico che i risultati non si possono ottenere senza imparare a soffrire. Imparare a soffrire serve per poter vincere. Sono il primo ad augurarmi più soddisfazioni, ma ognuno nella sua parte deve dare il suo contributo. Occorre stringersi e rimanere uniti. Troveremo la forza per uscirne."

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