rotate-mobile
Attualità

Confapi sposa la linea Zaia: «Accoglienza diffusa unica strada. Superiamo barriere culturali»

Carlo Valerio: «Secondo un modello che può portare il Veneto a essere un paradigma, possiamo coinvolgere le comunità locali nel processo di integrazione degli immigrati, favorendo una migliore interazione tra le diverse culture presenti sul territorio»

Confapi Padova, l’Associazione delle piccole e medie imprese, esprime il proprio sostegno alla proposta anticipata nei giorni scorsi dalla Regione Veneto riguardante le azioni per governare la situazione d’emergenza migranti, ipotizzando azioni per l’accoglienza e l’integrazione degli immigrati nella regione, nel segno della sostenibilità e sicurezza. Carlo Valerio, Presidente di Confapi Padova, sottolinea l’importanza del modello di accoglienza diffusa come soluzione pragmatica e percorribile, in grado di garantire non una soluzione estemporanea, ma una pianificazione attenta e in prossimità con il mondo dell’industria, il quale fra l’altro necessita costantemente di nuovi lavoratori.

Carlo Valerio

«Sposiamo quanto proposto dal Presidente Zaia, non certo “folgorato sulla via di Damasco”, ma obbligato come soggetto attuatore delle disposizioni di Protezione Civile ad intraprendere azioni indifferibili in risposta all’emergenza dichiarata dallo Stato. Secondo un modello che può portare il Veneto a essere un paradigma», afferma Valerio. «L’accoglienza diffusa si basa sull’idea di coinvolgere le comunità locali nel processo di integrazione degli immigrati, favorendo una migliore interazione tra le diverse culture presenti sul territorio. Questo modello promuove la conoscenza reciproca e il superamento delle barriere culturali, oltre a favorire l’inclusione sociale ed economica degli immigrati». Inoltre, il Presidente Carlo Valerio sottolinea «l’importanza di affrontare il tema dell'immigrazione non solo dal punto di vista numerico, ma considerando la questione della selezione e delle competenze».

Il fabbisogno

Valerio evidenzia che è fondamentale affrontare la questione in due grandi capitoli. Da un lato, si deve gestire adeguatamente le persone già presenti nel nostro territorio, offrendo loro un reale e efficace percorso di integrazione, soprattutto a livello lavorativo. Dall’altro lato, è necessario guardare ai fabbisogni per l’immediato futuro, considerando i flussi da indirizzare nel nostro territorio. «L’accoglienza non deve essere intesa come un semplice invito alla migrazione, ma come una strategia mirata a garantire un futuro migliore per il nostro territorio e per coloro che vi si insediano. Questo implica un concreto e sostenibile matching di opportunità, in cui le competenze e le esigenze del territorio vengono messe in relazione con quelle dei migranti, consapevoli di quanto il tema del lavoro sia strettamente connesso alla dignità delle persone e come la dignità sia un elemento di integrazione da garantire».

Il lavoro

Carlo Valerio ha sottolineato l’importanza fondamentale del lavoro come strada maestra per il processo di integrazione. Le imprese hanno bisogno di nuove figure professionali per sostenere lo sviluppo economico e industriale della regione, e gli immigrati possono rappresentare una risorsa preziosa in questo senso. «Gli imprenditori di Confapi Padova sono pronti a fare la propria parte, offrendo opportunità di lavoro e promuovendo l’inclusione sociale attraverso l’occupazione. Ma serve mettere mano alla normativa, oggi piuttosto ingessata: se vogliamo inserire dei migranti nel tessuto economico bisogna fornire incentivi economici e supporto alle aziende, ma penso che il Veneto sia pronto per questo passo» ha concluso il Presidente Valerio.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Confapi sposa la linea Zaia: «Accoglienza diffusa unica strada. Superiamo barriere culturali»

PadovaOggi è in caricamento