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Percorsi Stem, occupazione al 90% ma sei profili su dieci sono introvabili

Il mondo cambia velocemente e bisogna creare oggi le competenze per il domani: il 65% dei bambini che oggi frequenta la scuola primaria farà lavori che ancora non esistono, pronostica il World Economic Forum

Il 65% dei bambini che oggi frequenta la scuola primaria farà lavori che ancora non esistono, pronostica il World Economic Forum. Il mondo cambia velocemente e bisogna creare oggi le competenze per il domani. Ma un dato è certo: i titoli di studio non sono tutti uguali.

Discipline Stem

Chi sceglie un diploma e poi un percorso ITS Academy o un corso di laurea nelle discipline Stem (acronimo inglese per scienza, tecnologia, ingegneria e matematica), ha un vantaggio in più sul fronte del lavoro, con un tasso di occupazione record al Nord pari all’89,9%, 7 punti in più di un laureato nell’area Umanistica, conferma l’Istat. Sono laureati in ingegneria industriale, elettronica e dell’informazione, in scienze matematiche, fisiche e informatiche, in indirizzo chimico-farmaceutico e diplomati ITS, dalla meccatronica al digitale, al fashion. Nel 2022 sono stati 21.250 i profili Stem ricercati dalle imprese in Veneto (con punte a Padova 4.650, Vicenza 4.330, Verona 4.090 e Treviso 3.840; Venezia 2.680, Belluno 920, Rovigo 740), in aumento del +19,2% rispetto al 2020. Ma sei su dieci, pari a ben 13.416, sono risultati introvabili, per mancanza di candidati o per competenze inadeguate, con picchi del 79,3% per diplomati ITS in efficienza energetica, 77,5% in tecnologie dell’informazione, 72,3% per laureati in scienze matematiche, fisiche e informatiche. Da qui l’urgenza di investire energie, progetti e risorse fin dalla scuola per aiutare i giovani e i loro genitori a leggere i cambiamenti e ad orientarsi sulle competenze più richieste.

Cosa farai da grande?

La scelta del percorso di studi più idoneo, secondo le attitudini ma anche il lavoro che cambia, è il cuore di “Cosa farai da grande? Dalle scuole medie alle superiori”, il progetto ideato da Confindustria Veneto Est con il contributo scientifico di Fondazione Nord Est e il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto. Un viaggio virtuale con un team di economisti, imprenditori ed esperti di orientamento per aiutare i genitori di ragazze e ragazzi di II^ e III^ media ad accompagnare con consapevolezza i propri figli nel delicato passaggio tra la scuola media e l’offerta superiore (9 licei, 11 istituti tecnici, 11 professionali, numerosi indirizzi di formazione professionale). “Cosa farai da grande?” giunto alla quarta edizione, proporrà, dal 12 al 27 ottobre prossimi, quattro incontri online, alle ore 21.00 su piattaforma Zoom, per le scuole medie dell’area metropolitana Venezia, Padova, Rovigo, Treviso con focus sui settori più rilevanti di ogni territorio. L’iniziativa, che ha richiamato nelle scorse edizioni 9.300 partecipanti e che coinvolgerà quest’anno per la prima volta Venezia e Rovigo, è rivolta ai genitori degli studenti di 250 istituti scolastici pubblici e privati delle quattro province (80 di Treviso, 77 di Padova, 72 Venezia e 21 Rovigo) che potranno scegliere l’appuntamento più idoneo per zona, giorno e orario. Sono quasi 2 mila i genitori e studenti già iscritti a “Cosa farai da grande?”, che prenderà il via giovedì 12 ottobre con il primo dei quattro incontri online dedicato al territorio di Venezia e a settori di punta come cantieristica, turismo, fashion. Si prosegue lunedì 16 ottobre con l’incontro dedicato alla provincia di Rovigo, mercoledì 25 ottobre con la provincia di Treviso, per concludersi venerdì 27 ottobre con la provincia di Padova. La partecipazione è gratuita fino ad esaurimento dei collegamenti, con prenotazione obbligatoria sull’homepage del sito www.confindustriavenest.it.

Confindustria Veneto Est

«La tecnologia e la digitalizzazione stanno cambiando velocemente il nostro mondo e anche il lavoro, creando professioni che prima non esistevano - dichiara Francesco Nalini, Consigliere Delegato Confindustria Veneto Est per l’Education -. Basti pensare agli strumenti di intelligenza artificiale, come ChatGPT, che cambiano in profondità le professioni, da quelle legali alla medicina, al marketing e molte altre ancora. Alle nuove tecnologie in campo medico, per allungare la vita delle persone, o nella sostenibilità, per fonti di energia meno inquinanti. Per gestire questi cambiamenti e cogliere queste opportunità, servono competenze tecniche e trasversali, multidisciplinari, per poter risolvere i problemi e continuare sempre ad imparare. I nostri giovani possono cominciare a svilupparle fin dalla scuola per essere protagonisti del domani. Con “Cosa farai da grande”, che coinvolge per la prima volta le scuole di Venezia e Rovigo, oltre a Padova e Treviso, vogliamo aiutare genitori e ragazzi nella scelta consapevole della scuola superiore, considerando attitudini e talenti, ma anche l’evoluzione dell’offerta formativa e del mondo del lavoro».

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