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Tram, Lonardi: «Tempistiche sospette per il contratto sull'acquisto di nuovi mezzi»

A sollevare dubbi è Ubaldo Lonardi, vicepresidente del consiglio comunale di Padova: «Ho presentato richiesta di accesso agli atti sul contratto di acquisto di 26 veicoli per il SIR2, firmato da APS e Alstom appena due giorni prima delle elezioni: troppe cose non tornano e vogliamo vederci chiaro»

«Ho presentato richiesta di accesso agli atti sul contratto di acquisto di 26 veicoli per il SIR2, firmato da APS e Alstom appena due giorni prima delle elezioni: troppe cose non tornano e vogliamo vederci chiaro»: a sollevare dubbi è Ubaldo Lonardi, vicepresidente del consiglio comunale di Padova.

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Aggiunge Lonardi: «Un acquisto senza gara (Alston è unica produttrice di un mezzo che produce, nel mondo, unicamente per Padova) e senza alcun preavviso.
Un acquisto effettuato, soprattutto, prima che vi sia un progetto degno di tale nome per la nuova linea del tram: oggi sostanzialmente abbiamo una riga tracciata sulla cartina topografica. E se sorgessero difficoltà insormontabili? Se si dovesse scoprire che il tragitto ipotizzato non è percorribile da un veicolo a 4 casse (come già per il SIR1), che succederebbe ai 20 mezzi acquistati? Veicoli che tra l’altro si afferma essere assolutamente intercambiabili con quelli della tratta Pontevigodarzere-Guizza: falso! Una precisa disposizione del comitato tecnico del Ministero ne ha infatti vietato l'uso. Si tratta dunque di una spesa, a prima vista, quantomeno incauta e mosso da una fretta inspiegata. A meno che non si temesse che le elezioni di ieri, e il loro risultato annunciato, avrebbero potuto cambiare il clima al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile rispetto a un progetto costosissimo, vecchio, impattante, rigido e poco compatibile con le altre modalità di circolazione, biciclette comprese. Il cambio di guida politica porterà forse alla revisione di qualche progetto del Pnrr: ci auguriamo che il nuovo governo sia meno disponibile dei precedenti a subire i dictat di Bruxelles. Qualcuno potrebbe chiedersi se ha senso buttare al vento 350 milioni di euro per 18 km di trasposrto urbano su rotaia, tanti quanti ne servono per costruire, chiavi in mano, un ospedale con 600 posti letto (il nuovo Ospedale di Schiavonia è costato di meno)... e allora forse, con questa firma frettolosa, si è voluto mettere il Ministero di fronte al fatto compiuto. Se questa fosse davvero la motivazione, sarebbe di una gravità assoluta. Per questo attendiamo le carte, che valuteremo scrupolosamente nella speranza di fugare i moltissimi sospetti provocati da questa notizia».

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