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Tram, anche la seconda linea passa tra i progetti del Pnrr. E da Roma sono in arrivo altri fondi

Mentre a Padova il centrodestra continua a criticare la scelta dei due nuovi percorsi su rotaia, il governo centrale dello stesso colore politico migliora le capacità finanziarie dell'amministrazione

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con una nota del primo dicembre 2023, ha chiesto al Comune di Padova di valutare e confermare la possibilità di inserire le opere per la linea tranviaria Sir3 Stazione-Voltabarozzo nella misura Pnrr relativa allo sviluppo del trasporto rapido di massa. La Giunta comunale, nella seduta di ieri, 12 dicembre, ha quindi discusso e approvato una delibera con la quale esprime parere favorevole nel dare seguito alle richieste del Ministero. La decisione è arrivata dopo un’attenta valutazione e dopo una verifica delle eventuali modifiche all'opera ed i relativi costi, nonché delle integrazioni documentali necessarie per adempiere agli obblighi e agli impegni Pnrr per un'opera finanziata ed avviata fuori dall'ambito Pnrr. 

Il passaggio e i 6,5 milioni in più

La Stazione Appaltante, insieme all’Ati che sta realizzando l’opera, ha valutato gli obblighi aggiuntivi e i relativi extra oneri connessi all'inserimento dell'opera in Pnrr, in particolare relativamente agli obblighi documentali, agli obblighi di impresa, agli obblighi in fase di costruzione e all’adeguamento dell’importo dei lavori comprensivo di revisione voci di prezzo e di introduzione di nuove lavorazioni. I costi aggiuntivi sono stati stimati, anche in confronto con quanto realizzato per la linea Sir2, in 6,5 milioni di euro, che derivano principalmente dal rispetto degli obblighi e dei principi Pnrr, come ad esempio il DNSH ("non arrecare un danno significativo agli obiettivi ambientali ai sensi del Reg.UE 2020/852, art. 17), e dai maggiori oneri a carico della Stazione Appaltante, della Direzione Lavori e del Coordinatore della Sicurezza.  

Rincaro prezzi

Nell’ambito della valutazione della proposta ministeriale, un ruolo non secondario lo ha avuto il fatto che una volta inserita l’opera in Pnrr, questa potrà godere dell'accesso al Fondo Opere Indifferibili (FOl) finanziato dal Ministero dell'Economia per fare fronte ai maggiori costi derivanti dal rincaro dei prezzi che per il Sir3, sono stati stimati in oltre 24,5 milioni di euro. Dopo un accurato confronto la Giunta ha quindi espresso parere positivo, deliberando che l'inserimento dell'opera Sir3 in Pnrr dovrà essere condizionato alla contestuale disponibilità di fondi statali per coprire i costi generati dagli obblighi ed impegni derivanti, alla garanzia di accesso in via prioritaria al riconoscimento dei costi per il rincaro dei prezzi nell'ambito del Fondo Opere Indifferibili (FOI) e all'esclusione da obblighi ed impegni Pnrr dei lavori già effettuati. 

Altri fondi

La Giunta ha inoltre ritenuto opportuno, anche su indicazione anche della Stazione Appaltante, di presentare richiesta di finanziamento a valere su risorse Pnrr che dovessero liberarsi a seguito delle verifiche sul raggiungimento degli obiettivi previsti al 31 dicembre di quest'anno, per altre azioni necessarie, come ad esempio l'adeguamento di veicoli della flotta esistente a tre casse in veicoli a quattro casse, anche in virtù del fatto che sulla linea Sir3 si stanno realizzando le fermate idonee ai veicoli a 4 casse.  

Le voci dei protagonisti

L’assessore alla mobilità del Comune di Padova Andrea Ragona dichiara: «Si tratta di una richiesta che arriva perché Padova finora si è dimostrata una città virtuosa nell’ambito del rispetto degli obblighi Pnrr. Una richiesta che ci rende orgogliosi, che comporta certamente degli oneri, ma che ci permette di poter trarre benefici importanti per la città. Il Ministero a sua volta deve raggiungere degli obiettivi nei confronti dell’Europa e l’inserimento del Sir3 nel PNRR aiuta in questa direzione. Si tratta di un passaggio che rappresenta maggiori garanzie per tutti: per il Comune, per la Stazione Appaltante e per le imprese, in quanto i tempi di erogazione degli extracosti saranno in linea con le tempistiche Pnrr. Padova con il sistema Smart diventerà la quarta città d’Italia per sviluppo della linea tranviaria e andiamo avanti con l’obiettivo di avere al 2026 un sistema di trasporto efficace, efficiente e che Padova merita». Il presidente di Aps Holding Giuseppe Farina aggiunge: «Si tratta del riconoscimento del grande lavoro svolto fino ad ora anche nell’ambito del Sir2, in sinergia tra Comune e Aps Holding. È quantomai opportuno evidenziare che la proposta del Ministero di includere la linea Sir3 nel Pnrr si basa anzitutto sulla capacità sin qui dimostrata di osservare scrupolosamente i termini assegnati e di rispettare puntualmente il cronoprogramma dei lavori: capacità che è frutto della piena intesa tra l’Amministrazione comunale e la propria società inhouse, oltre che della competenza e della abnegazione di tutte le professionalità coinvolte nel fondamentale progetto Smart».

L'opposizione 

«644 milioni di euro per costruire la tanto desiderata bretella ferroviaria che collegherà la linea  Mestre-Trieste all’Aeroporto: gli stessi milioni che costerà il Sir3 e il Sir 2 - evidenzia il consigliere comunale della Lega, Ubaldo Lonardi, riovolgendosi direttamente al sindaco - .La bretella sarà una occasione di sviluppo economico fantastica e arricchirà tutto il Veneto centro-orientale   e il Friuli Venezia Giulia. Le due linee di tram, obsoleto fin dalla nascita, impoveriranno la città, a cominciare dall’asse viaria su cui insisteranno. Questa è la lungimiranza del nostro Sindaco e della maggioranza che lo sostiene. Invece che spendere tutte quelle risorse per investire in moderni e duttili bus elettrici ridisegnando tutto il trasporto pubblico della città (risparmiando oltre la meta’ della cifra impegnata) la ingessiamo in un sistema ferreo che la bloccherà. A Venezia, 644 milioni per una linea ferroviaria di 8 km, di cui 3,4 in galleria e una stazione di arrivo con binari interrati a 11 metri di profondità che si sviluppa in 3 piani. Noi 22 km complessivi di binario centrale con due corsie di cemento rinforzate che occupano per lo più  strade già esistenti ed intasate. Realmente non c’è paragone. Ogni progetto italiano di cui veniamo a conoscenza in questi mesi evidenzia l’assurdo spreco che stiamo compiendo a Padova  investendo in un mezzo che più nessuno al mondo vuole e che sarà occasione di decrescita. Meno per coloro che lo useranno senza pagare il biglietto, come fanno nelle ore serali la maggior parte degli utenti sulla linea dell’Arcella. Signor Sindaco, almeno per il Sir2, che costerà oltre 500 milioni, prenda una pausa di riflessione: tutta la città gliene sarà grata, anche coloro che l’hanno votata. Condividiamo l’obiettivo di avere un sistema di trasporto realmente smart, fin dal suo sorgere, con una struttura e una flotta viaggiante moderna, veloce, di bus elettrici a batteria, su corsie per lo più riservate, che possano adattarsi alle mutate esigenze che potrebbero evidenziarsi nei prossimi anni».

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